Toglietemi tutto, ma non il mio web. Gli adolescenti italiani possono rinunciare alla tv, al telefonino e pure alla paghetta settimanale, ma guai a scollegarli da Internet. Il loro mondo? Si chiama Facebook: qui cercano amici anche sconosciuti e non esitano a rischiare fornendo, con sempre maggiore disinvoltura informazioni private, foto (anche provocanti) e disponibilità a incontri. Questi i risultati di una ricerca condotta dalla Società italiana di pediatria (Sip) su un campione nazionale di 1.300 studenti delle scuole medie di età compresa tra i 12 e i 14 anni. L'utilizzo tra gli adolescenti del pc, e in particolare di internet, dal 2000 a oggi è cresciuto in modo costante e netto. Nel 2000 solo il 37 per cento aveva in casa un computer (nella grande maggioranza dei casi senza collegamento web) e ad aver navigato in internet almeno una volta era poco più del 5 per cento. Oggi il 97 per cento ha un computer in casa (il 16 per cento ne ha addirittura più di due) il 51 per cento va online tutti i giorni (55 per cento delle femmine) e il 16,7 per cento lo fa per più di 3 ore al giorno. Chat e messenger sono utilizzati da oltre il 75 per cento degli adolescenti e circa l'80 per cento è abituale frequentatore di You Tube (uno su quattro ha già un proprio filmato in rete). Non solo. Poco amanti della scrittura (in classe), gli adolescenti si sfogano sul web. Uno su due ha un suo blog, nel quale inserisce prevalentemente foto e musica (e le femmine, molto più dei maschi, inseriscono anche proprie riflessioni sulla famiglia, le amicizie, l'amore). E infine Facebook, indiscusso fenomeno dell'anno. Qui ha il proprio profilo oltre la metà degli adolescenti (53 per cento sono femmine) e un ulteriore 17 per cento dichiara di essere in procinto di iscriversi. La gara è quella di poter vantare il maggior numero di amici possibile tanto da proporsi a sconosciuti a condizione - come ha raccontato una tredicenne coinvolta in uno dei focus group realizzati per l'indagine - «che in foto siano fighi». Il computer è diventato sempre più «personal», nel senso che oltre il 54 per cento lo ha nella propria camera, tanto che uno su 5 naviga in Internet la sera tardi prima di addormentarsi. «Un aspetto - sottolinea Giorgio Rondini dell'Università di Pavia, Presidente della società italiana di Pediatria e ideatore dell'indagine SIP sugli adolescenti - che evidenzia come i ragazzi siano sempre più autonomi, e probabilmente poco controllati, nella navigazione in internet».
«Gli sconosciuti interlocutori sono nella grandissima maggioranza dei casi altri adolescenti - rassicura Gian Paolo Salvioli, direttore del dipartimento di scienze ginecologiche dell'Università di Bologna -, ma abituarsi ad abbassare le difese è certamente un rischio grosso che si corre».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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