Luca Testoni
Angels & Airwaves. Tom DeLonge, l'ormai ex cantante-chitarrista dei Blink 182, riparte da qui. Da questa nuova band, nella quale ha voluto fortissimamente accanto a sé il chitarrista David Kennedy (già nei BoxCar Racer, il suo side-project), il bassista Ryan Sinn (ex The Distillers) e il batterista degli Offspring, Atom Willard.
Evidentemente stufo di recitare la parte del ragazzotto casinista e irriverente a tutti i costi, che si divertiva a suonare all'infinito quel pop tirato, mascherato da punk, tanto gradito alle radio e alle tv musicali per adolescenti (chi non ricorda il successo esagerato e internazionale di Enema of the state dei Blink 182?), l'inquieto e tatuatissimo californiano prova a cambiare registro con questa sorta di "super gruppo" pop punk made in Usa.
E mentre gli altri due Blink, Mark Hoppus e Travis Barker, sono impegnati con le registrazioni del primo lavoro targato Plus 44, DeLonge fa tappa questa sera (ore 21, ingresso 18 euro) al Rolling Stone di corso XXII marzo 32 per presentare We don't need to whisper, l'album di debutto che in patria ha esordito piazzandosi direttamente al quarto posto della classifica di vendite.
Una curiosità: il disco sarà anche la colonna sonora di un film, ambientato durante la seconda guerra mondiale, che il trentenne rocker sta girando con lo scopo di unire cinema e musica. «Vorrei fosse una sorta di secondo The wall. La pellicola sarà per un terzo un documentario, un altro terzo una storia d'amore e il restante animazione al computer», ha spiegato. Per poi aggiungere non senza enfasi: «Parla dell'album, che è a sua volta la storia dello scioglimento di una delle più grandi band nel mondo e la creazione della band più grande del mondo».
Buttata lì in maniera del tutto brutale, il sound adottato dagli Angels & Airwaves si colloca a metà strada tra il pop punk melodico che ha reso celebri i Blink 182 ultima maniera (quelli un po' meno guasconi, per intenderci, ma comunque sempre molto accessibili) e il rock epico in stile U2 versione The Joshua tree. Di più: la stragrande maggioranza dei brani risulta plasmata secondo schemi ricorrenti che prevedono il più delle volte un crescendo di chitarre rock, potente ma tutto sommato attento alle esigenze dei programmatori radiofonici.
Dal vivo, DeLonge e soci, che stanno collezionale un po' dappertutto "sold out", promettono non un semplice concerto, ma uno spettacolo "multi-sensoriale" a base di musica, cinema ed effetti visivi.
E i Blink 182? Il diretto interessato, tutto preso dal nuovo gruppo, preferisce glissare sul futuro del trio.
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