Torna il primo Capote, calda estate a New York

Il romanzo (Incontro d’estate) non fu mai pubblicato mentre l’autore era in vita. Eppure è un piccolo capolavoro che annuncia per temi e stile i grandi successi di Altre voci, altre stanze e Colazione da Tiffany

Torna il primo Capote,  
calda estate a New York

Garzanti riporta in libreria il piccolo grande gioiello che ha dato il via alla carriera di romanziere di Truman Capote. Dopo la prima edizione del 2006, ecco di nuovo sugli scaffali «Incontro d'estate» (sempre nella puntuale traduzione di Stefania Cherchi). Si tratta del primo «tentativo» di romanzo di Capote, che non fu però mai pubblicato vivente lo scrittore. Capote lo iniziò a scrivere nel 1943 proprio quando arrivò per la prima volta a New York per seguire la madre che lì si era trasferita con il secondo marito.
Dopo un'infanzia e un'adolescenza a dir poco difficili in Alabama, dove la lettura e la letteratura furono l'unica ancora di salvezza, il primo approccio con New York colpì tanto l'immaginazione del giovane Truman da portarlo a cimentarsi con la scrittura narrativa. E il risultato è un romanzo già perfettamente maturo anche se la trama può risultare esile a un approccio superficiale.
Capote racconta infatti la storia di Grady McNeil, diciassettenne della upper class newyorkese, poco avvezza alle regole e alle imposizioni. Quando i suoi genitori partono per l'Europa, lasciandola sola per un'estate nel lussuoso appartamento sulla Quinta Avenue, Grady non si sente più obbligata a tenere segreta la relazione con Clyde Manzer, giovane veterano di guerra ebreo che lavora come parcheggiatore. Mentre l'estate avanza, calda e afosa, quella che all'inizio era solo un'attrazione fragile e ambigua diventa un amore sempre più forte e profondo, una passione che imporrà a Grady una serie di scelte decisive per la sua vita di giovane donna.
La stesura di «Incontro d'estate» durò oltre un decennio. Capote, però, non si sentì mai convinto di quel lavoro e diede addirittura disposizioni di distruggere il manoscritto. Il testo, però, è stato recuperato nel '96 e quindi pubblicato. La prima edizione italiana (sempre di Garzanti) è del 2006. Il romanzo precede «Altre voci, altre stanze», primo successo letterario di Capote che, insieme con «Colazione da Tiffany», consacrò definitivamente l'autore americano. L'estate torrida di Grady, una sorta di romanzo di formazione erotico-sentimentale, può essere facilmente letta anche in chiave psicanalitica come un'evasione dall'oppressione famigliare e un'ansia di libertà che per tutta la vita accompagnò l'autore di «A sangue freddo». Il suo grande romanzo inchiesta, pietra miliare del cosiddetto new journalism, nacque infatti dalla morbosa curiosità che spinse Capote a indagare le ragioni dell'assassinio di un'intera famiglia nelle campagne del Kansas nel 1960.

«Avrei potuto essere io l'assassino - soleva ripetere - se la letteratura non mi avesse concesso un'altra strada». E così è stato. Anche se poi l'autore morirà solo e alcolizzato a sessant'anni. Ormai lontano dai riflettori della ribalta.

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