A tenere vivo il ricordo di un evento di eccellenza del patrimonio culturale genovese, il Festival Internazionale del Balletto di Nervi, è l'uscita del Dvd «Mille stelle, un festival, 50 anni di balletto a Nervi», documentario nato dall'idea di tre critici di danza genovesi, Elvira Bonfanti, Monica Corbellini e Simona Griggio, la cui presentazione in prima nazionale e aperta al pubblico è avvenuta ieri presso la Fondazione Carige, che è stata anche finanziatrice dell'impresa.
Come racconta Simona Griggio questa felice idea è nata dalla volontà di trasmettere un'eredità preziosa per la storia della danza con alti riferimenti, e per continuare a promuovere l'immagine di Genova a livello internazionale con un esempio di creatività e organizzazione che l'ha portata a farsi riconoscere in tutto il mondo.
Il Dvd «Mille stelle, un festival» attraverso il recupero e la conservazione di materiale iconografico d'epoca, in parte inedito con alcune preziose testimonianze dall'archivio privato del suo fondatore Mario Porcile, offre un'occasione unica per acquisire una maggior conoscenza dell'arte della danza attraverso filmati, interviste, brani di balletti, fotografie di etoiles e coreografi che hanno animato le edizioni del Festival. Alle immagini di un cinquantennio di storia della danza si affiancano le interviste realizzate ad artisti che hanno partecipato e vissuto la manifestazione, grandi star del balletto di ieri come Vladimir Vassiliev ed Ekaterina Maximova, portatori di contenuti di modernità come Luciana Savignano, e talenti di oggi come Roberto Bolle.
Negli stralci di balletti che fornisce il Dvd si ammirano esecutori come Rudolf Nureyev, Margot Fonteyn, Maya Plisetskaia e in cui spiccano le coreografie di grandi maestri come Maurice Bejart, Roland Petit, William Forsyte, Angelin Preljocaj, ma anche momenti di vita reale, rubati tra una prova costumi e una classe di riscaldamento, frammenti di vita quotidiana che rendono più vicini a noi questi artisti ricchi di talento e di magia.
Alla presentazione hanno preso parte oltre alle autrici, i giornalisti Stefano Bigazzi, Giorgio De Martino, Roberto Iovine e Mario Porcile, ideatore, organizzatore e direttore artistico del Festival, nonché uomo di cultura e figura nota a Genova, sua città natale che recentemente gli ha anche fatto dono di una Laurea Honoris Causa, il quale nell'archivio dei suoi ricordi riguardanti i 50 anni di manifestazione ha menzionato soprattutto un periodo di splendori e fasti nel campo del balletto che non tornerà più. Un periodo che ha visto alla ribalta divi dove non era il gossip ad avere la meglio, ma la classe e l'eleganza. Un esempio è stata la danzatrice Yvette Chauvirè, a detta di Porcile, grande artista e grande donna dal carattere dolce e raffinato. Così come Alicia Markova, altra grande diva del balletto russo, per essere sicura che ai suoi spettacoli non mancassero mai i fiori, affittava numerose corbeille di rose che puntualmente riconsegnava al fioraio la mattina dopo.
Il ricordo del direttore artistico del Festival riguardo Rudolf Nureyev, invece, è quello di una persona difficile, capricciosa e prepotente anche con le sue partner, ma che al momento giusto sapeva offrire loro quella classe e capacità uniche e memorabili che le faceva sentire sempre sicure mentre danzavano.
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