Il concerto dei Genesis certo, ma anche lesordio dei saldi, irresistibile calamita in tempi di magra. È stato un sabato particolare, insolito per il numero di persone che ha affollato il centro storico, quello terminato pochi minuti dopo la mezzanotte al Circo Massimo dove quel che resta dei Genesis ha raccolto circa 500mila persone in occasione del Telecomcerto 2007.
Potere del gratuito. Anche ieri laffluenza è andata oltre ogni rosea aspettativa, se è vero che gli organizzatori contavano su non più di centomila anime con il grosso dei romani al mare. Pochi i problemi alla circolazione in un centro storico blindatissimo. Qualche intoppo solo sui Lungotevere, dove le auto in cerca di un impossibile parcheggio sono rimaste intrappolate fino a tarda sera.
Nella zona del concerto già dallalba migliaia di persone avevano cominciato la ricerca ai posti di fronte al palco. Laffluenza del pubblico è continuata incessante fino alle 21 con numerosi pullman arrivati da tutta Europa, in particolare da Austria, Germania, Francia e Slovenia. Poi alle 21,30 Phil Collins, Mike Rutherford e Tony Banks sono apparsi su un enorme palco largo 64 metri e alto 28, trasmessi da uno schermo di 54 metri.
I Genesis hanno battuto soprattutto il repertorio anni Ottanta, quello meno nobile dal punto di vista musicale ma redditizio commercialmente: si è andati da Turn it on again a Tonight tonight, questultima in coppia con Invisible touch. In tutto due ore e un quarto di concerto, che hanno cercato di condensare 40 anni di carriera della band che cominciò, come molti gruppi dellepoca, facendo «progressive» rock in maniera meno pomposa ma anche senza grandi sussulti rispetto ai maestri King Krimson e Pink Floyd. Il gruppo ha comunque rispettato in pieno lo spirito antologico che caratterizza da sempre il Telecomcerto, da quando nel 2003 a suonare ai Fori Imperiali fu Paul McCartney, che propose una summa della sua inimitabile carriera. Un concerto davvero irripetibile per qualità. Negli anni si sono susseguiti poi Simon & Garfunkel, a 35 anni dalla separazione e a 23 dallultimo concerto assieme al Central Park, Elton John, e lo scorso anno il duo Bryan Adams-Billy Joel, ben poca cosa rispetto a simili predecessori.
Lontani dal divismo planetario di McCartney come dagli eccessi kitch di Elton John, i tre Genesis avevano trascorso la due giorni romana in un clima di sobrietà. Luci spente, insomma.
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