Torre a Mare prepara la festa per Salvo

I compaesani di Girone pronti a dargli il bentornato a casa

Torre a Mare prepara la festa per Salvo

Bari «Amore, ritorno». L'emozione e la felicità si mescolano in due parole che rimbalzano dall'altra parte del mondo: così Salvatore Girone, il marò trattenuto in India da quattro anni, ha telefonato a casa quando in Italia erano le quattro del mattino e ha annunciato alla moglie la schiarita decisiva in un incubo per lunghi tratti apparso senza fine. Lei ha svegliato i due figli, Michele e Martina: «Papà torna, papà torna». E così nel giro di pochi istanti è esplosa la gioia nell'appartamento di Torre a Mare, ex frazione di Bari, pittoresco borgo di pescatori lungo il litorale Sud della città: la gente è scesa in strada, in tanti si sono radunati dinanzi all'abitazione di Girone, altri hanno raggiunto la piazza che si apre dinanzi al porticciolo mentre sui balconi spuntavano le bandiere tricolore, il simbolo di una comunità in festa. «Siamo molto contenti, non vediamo l'ora di riabbracciare Salvatore in Italia», dice la moglie, Vania Ardito, che ha modificato il suo stato di whatsapp con le parole «finalmente insieme» e un emoticon che raffigura un uomo, una donna e due bambini: la sua famiglia, di nuovo riunita. «Sta bene, mi ha detto che sta bene», ripete quasi per convincersi che sì, è tutto vero, il marito torna presto; «Lo aspettiamo per riabbracciarci tutti, siamo felici», spiega il padre del fuciliere, Michele.

È ancora presto ma nella gelateria Miramare, una balconata affacciata su un mare luccicante e liscio come uno specchio che riflette il caldo sole di fine maggio, ci sono gli amici di sempre. Ma anche semplici conoscenti del militare, gente comune che ha voglia di mettersi alle spalle false promesse e proclami caduti nel vuoto per dare invece finalmente spazio alla gioia. «Faremo un gelato speciale per celebrare il suo rientro: pistacchio, fior di latte e ciliegia», dice il proprietario, Franco Di Turi. Che aggiunge: «A Vania e ai due figli va il nostro abbraccio». Poco più in là c'è il negozio del barbiere, Dino Miccoli.

«Ho sempre sentito Salvatore in questi anni per incoraggiarlo e per dirgli di non mollare perché tutta l'Italia tifa per lui», racconta mentre Nicola, il giornalaio della piazzetta vicino al porto, dichiara: «Finalmente lo rivedremo a casa, con la sua amata famiglia». Intanto, già si pensa al giorno del rientro: il parroco sta organizzando una grande festa. E qui tra bandiere, sorrisi e abbracci, nessuno intende mancare.

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