Toyota e l’ibrido un impegno serio per l’ambiente

da Milano

L’ambiente è in primo piano. Molti costruttori di auto da anni investono ingenti risorse per diminuire l’impatto ambientale. Grandi i risultati acquisiti. L’obiettivo, per i più sensibili, è arrivare nell’arco di pochi anni a zero emissioni e zero rifiuti. Purtroppo non tutte le imprese industriali dimostrano una altrettanto elevata sensibilità.
In Europa, le emissioni di anidride carbonica sono provocate per il 30% dalle società energetiche, per il 16 dall’industria manifatturiera, per il 12 dall’uso domestico, per il 5 da esercizi commerciali e istituzioni. L’automobile inquina sempre meno. I gas di scarico si riducono e tra pochi anni alla fine della vita quasi tutta la vettura sarà riciclata. Toyota, con oltre 9,4 milioni di unità costruite e commercializzate in 140 Paesi, è in prima linea nella salvaguardia dell’ambiente.
Nel 2020 circoleranno nel pianeta 1,2 miliardi di automobili, quasi il doppio di quelle presenti oggi. Questa crescita non deve ripercuotersi sulle emissioni di gas di scarico e sulla presenza di gas serra. Per questo vengono esplorate le più diverse soluzioni per produrre veicoli più puliti ed eco-campatibili. Toyota ha lanciato nel 1997 in Giappone e nel 2000 negli Stati Uniti e in Europa, la Prius: un modello rivoluzionario che abbina i vantaggi di un motore tradizionale a quelli di un motore elettrico, ottenendo minori emissioni e consumi senza sacrificare le prestazioni e neppure le abitudini di guida. La tecnologia ibrida ottimizza il rendimento di ogni motorizzazione alimentata con qualsiasi carburante. Le vendite di Prius ibride sono in costante crescita: dalle 332 unità del 1997 si è passato alle 312mila del 2006 e alle 430mila previste per quest’anno. In totale, dal 1997, sono state vendute quasi un milione di vetture ibride, di cui 705mila Toyota Prius.
A partire dal 2010 si stima che nel mondo saranno commercializzate oltre un milione di auto ibride all’anno. Percorrendo 25mila chilometri con una Prius si emette, in un anno, oltre una tonnellata di anidride carbonica in meno rispetto a un veicolo diesel di analoghe dimensioni. In Italia qualcosa si sta muovendo sul fronte della tecnologia dell’ibrido. Nel 2004 il ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio si è espresso favorevolmente e nel 2006 ha acquistato 32 Prius e 13 Lexus RX 400h, per le Capitanerie di porto. La Finanziaria del 2007 ha previsto un incentivo statale pari a 2mila euro per l’acquisto di un’auto con questa tecnologia, l’esenzione dal pagamento del bollo per due anni e 800 euro per la rottamazione della macchina vecchia. Queste agevolazioni si aggiungono, per i lombardi, a un contributo regionale di 2mila euro.

Condizioni particolari di acquisto, sono riservati ai taxisti per favorire la scelta della tecnologia ibrida. Anche sul fronte della riciclabilità, Toyota è passata dalla produzione di 8,1 chilogrammi di rifiuti ottenuti dal riciclaggio di un’auto nel 2001 a soli 2,2 nel 2006.

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