«Un tragico errore di Ds e laici»

LA DIFESA Macché sgarbo a Prodi. Solo gli sciocchi possono pensare a uno strappo politico

«Un tragico errore di Ds e laici»
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Luca Telese

da Roma

Onorevole Fioroni, sa che cosa si dice in giro...
«No, che si dice?».
Che lei sia il «ghost writer bioetico» di Rutelli.
«Ma che sciocchezza. È assolutamente falso».
Il suo leader ha fatto tutto da solo dunque?
«Senta: sono mesi e mesi che con Francesco discutiamo nel dettaglio, di tutti i temi che abbiamo trattato questa mattina. Non ci sono né improvvisazioni né suggeritori, dunque».
Ma quella che avete celebrato era una conferenza stampa o una conferenza medica?
«Un approfondimento doveroso, direi. Di fronte a temi di questa portata sarebbe stato banale dire semplicemente: mi astengo».
Si è dimenticato che la maggior parte dei vostri alleati invita a votare sì ai quesiti?
«Certo che no. Ma noi invece su questi quesiti abbiamo infiniti dubbi, quelli che solo chi è sorretto dal business della vita può non avere».
Ma davvero lei pensa che uno come Fassino sia sorretto dal business della vita?
«Fassino avrà dubbi, spero, ma non capisco che cosa risponda al rischio concreto che l’Italia diventi il primo Paese occidentale con una diagnosi pre-impianto consentita senza se e senza ma».
La diagnosi c’è in altri Paesi: in Spagna e Francia, per esempio...
«Solo per patologie gravissime. Se passasse il Sì, invece, noi saremmo l’unico Paese a permettere questo esame. A passare - cioè - dalla pre-venzione alla pre-destinazione. Ovvero alla selezione genetica».
Lei e Rutelli siete convinti di questo?
«Sono due anni che Francesco studia la materia. È un tempo notevole».
Due anni di studio, certo. Ma lo strappo, avviene proprio ora, che c’è rottura con Prodi sulla Margherita.
«Solo gli sciocchi - e Bondi - possono credere che ci sia una relazione fra una scelta così importante e il confronto politico fra noi».
Prodi dice che va a votare perché è un cattolico «adulto». Cossiga che lui è un cattolico «infante». Lei che cattolico è?
«Mi sento un cittadino che vuole stare a posto con la propria coscienza, mentre si prende una scelta che influirà sul futuro dell’umanità».
Addirittura?
«Sì, purtroppo molti difetti della legge sono stati accentuati dalla pozione strumentale di quelli che nel centrodestra - come Fini - prima hanno pensato di cavalcare lo scontro, e poi, hanno cambiato fronte passando al sì».
Lei è per l’astensione totale?
«Mi terrorizza l’idea di un mondo perfetto, che diventerebbe legge con il sì».
Anche in caso di vittoria del sì si dovrebbe riscrivere la legge, no?
«Invece no, sarebbe difficilissimo impapocchiare un quesito, una volta votato dagli elettori».


Quindi per lei è stato un errore drammatico di Ds, laici e radicali promuovere il quesito?
«Sono abituato a rispettare le scelte altrui. Ma è stato un errore drammatico aver schierato le bandiere di partito contro la libertà delle coscienze».

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