Salerno - Il capo della banda era una donna, la manovalanza, invece, si componeva di sei rom della ex Jugoslavia e della Romania. Una storia ripugnante: i sette, «commerciavano» in neonati. Un bambino appena venuto al mondo costava 25mila euro. Gli acquirenti? La solita storia: coppie che non riuscivano ad avere figli, e nemmeno bambini da adottare, si rivolgevano a chi poteva realizzare il loro sogno. In questo caso, a Luigia Giordano, 53 anni, salernitana, professione presunta mediatrice nella compravendita di bimbi. L'indagata è stata arrestata due sere fa dai carabinieri di Nocera Inferiore (Salerno), guidati dal maggiore Massimo Cagnazzo, che hanno messo fine al giro di neonati. Finora, i militari, coordinati dal procuratore di Nocera Inferiore, Domenico Romano e dal pm, Amedeo Sessa, hanno scoperto due casi di neonati, una coppia di sorelline gemelle, venduti a due coniugi di Benevento e ai loro cognati di Pistoia.
Il blitz è scattato nei pressi dell'aeroporto militare di Capodichino. I carabinieri (con la collaborazione della coppia beneventana) sono intervenuti mentre la neonata era a loro consegnata, dalla mediatrice e dai rom, residenti nel campo nomadi di Secondigliano. Da questo accampamento, ogni giorno, decine di nomadi, si spostano nel centro di Napoli e al Vomero, per andare a chiedere l'elemosina e rubare nei negozi e negli appartamenti. Due sere fa, l'affare era diverso: la vendita di un essere umano.
Indosso alla coppia acquirente i carabinieri hanno trovato una ricevuta di 28mila euro, che la Giordano aveva loro rilasciato, in cambio di un acconto per l'acquisto dei due neonati, il secondo dei quali, adesso, sembra introvabile. La Giordano, invece, è stata trovata in possesso di 8mila euro in contanti. Secondo gli investigatori, per ogni neonato, la mediatrice incassava 15 mila euro, la coppia rom, i restanti 10mila.
Tra i sei nomadi finiti in cella, probabilmente, ci sono anche i genitori dei bambini venduti. Sarà l'esame del dna a stabilire se sia così oppure no. I Pm e i carabinieri stanno svolgendo indagini per chiarire se la Giordano sia implicata in altri casi. La coppia beneventana, che riteneva di avere subito una truffa a opera della Giordano, si era rivolta nei mesi scorsi agli inquirenti; subito sono scattate le indagini, fino al blitz.
La neonata è stata portata dai carabinieri al reparto di neonatologia dell'ospedale Umberto primo di Nocera Inferiore.
Le infermiere hanno ribattezzato la bambina, 20 giorni di vita, pelle scura e mora di capelli, Jessica. Del suo futuro ha parlato il procuratore Romano: «Sicuramente la bimba non tornerà più dai genitori che l'hanno venduta». Avrà un futuro migliore, diverso da una vita dedicata all'elemosina e ai furti.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.