Simone Mercurio
Labbiamo visto qualche giorno fa aprire il concerto live più importante dellanno, quello del primo maggio nella storica piazza San Giovanni. Lui è Pino Daniele, «o mascalzone latino» per eccellenza della musica italiana, che torna nella Capitale, lunedì sera (ore 21) in concerto presso il Gran Teatro du Tor di Quinto, per la tappa del suo «Iguana Cafè Tour 2006». LIguana Cafè è un luogo ideale - ha avuto modo di spiegare il cantautore napoletano - lo spazio della creatività, dove Daniele è riuscito a lavorare alla fusione delle tre anime musicali che si porta dentro da sempre: la melodia, che è nel dna delle sue radici mediterranee, il pulsare delle ritmiche latine e lintensità e la grinta del blues. Uno spettacolo in quattro performance, come le quattro stagioni della vita per proporre live il suo ultimo disco, Iguana Cafè appunto, pubblicato lottobre scorso. La prima parte è realizzata in trio: chitarra, basso e batteria; la seconda parte in voci, pianoforte e percussioni, a testimoniare lamore per i classici come «Quando», «Napule è», «Quanno chiove», con la sperimentazione delle ricerche corali. Bossanova, rumba, ritmi latini e blues caratterizzano le altre due proposte musicali, per un concerto che prevede canzoni vecchie e nuove e quasi tutti i brani di Iguana Cafè. Arrivato a solo un anno di distanza dal precedente lavoro Passi dautore, pubblicato da Sony-Bmg, il disco comprende tredici canzoni inedite anticipate dal singolo «Its now or never» versione in inglese del famoso brano partenopeo «O sole mio». Il pezzo è stato tradotto in inglese da Aaron Schroeder e Wally Gold, e vanta alcuni celebri interpretazioni come quelle proposte in anni lontani da personaggi del calibro di Elvis Presley e Frank Sinatra. E, in anni più recenti, da Paul McCartney. Indimenticabili rimangono anche le versioni di Enrico Caruso, Claudio Villa, Roberto Murolo e Domenico Modugno. Estrapolato dal cd anche la riuscita «Occhi che sanno parlare» in alta rotazione radiofonica. In questo nuovo progetto discografico il musicista napoletano si è avvalso della collaborazione dei percussionisti Nana Vasconcelos e Karl Potter, del pianista e arrangiatore Gianluca Podio, del quartetto darchi Amit Quartet e di Massimo Colasanti. Nella ricca discografia di Pino Daniele questultimo lavoro non spicca per qualità particolari, tuttavia Iguana Cafè è un disco solo apparentemente «di facile ascolto». Finisce infatti per affascinare, soprattutto per la scintillante prestazione chitarristica dello stesso Daniele.
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