Tre storie di donne in Procura: altri guai per la sinistra

CONVEGNI L’ex sindaco si fece rimborsare un biglietto che finse di aver perso: in realtà era in ferie nello Yucatan

nostro inviato a Bologna

L’assistente di Pier Luigi Bersani, la segretaria-fidanzata di Flavio Delbono, e adesso anche la compagna del capogruppo ds in consiglio regionale Marco Monari: tre donne, altrettanti guai per la sinistra in Emilia Romagna. Guai grossi, casi portati all’attenzione della Procura della repubblica, uno dei quali ha già costretto alle dimissioni il sindaco di Bologna ed ex vicepresidente della Regione. Vicende piene di lati oscuri e che, a una settimana dal voto, aumentano lo sconcerto tra gli elettori del centrosinistra. Perché - come riferisce uno di quelli che ha portato alla luce queste situazioni, cioè il deputato Pdl Enzo Raisi - «le segnalazioni ci sono arrivate da esponenti del Pd, il partito del governatore Errani. Le abbiamo verificate e non sono boutade».
La prima vicenda è nota: secondo l’accusa, per anni Delbono ha compiuto viaggi in Italia e all’estero con due segretarie-fidanzate (prima Cinzia Cracchi, poi Stefania Barresi) intascando indennità di trasferta e rimborsi spese non dovuti per vacanze fatte passare come missioni istituzionali. Tutto è riepilogato nell’avviso di fine indagini recapitato ieri all’ex numero due di Errani (cui sono contestati i reati di peculato e truffa aggravata per 21mila euro, oltre che di intralcio alla giustizia e induzione a rilasciare false dichiarazioni), che prelude all’imminente richiesta di rinvio a giudizio. Nel luglio 2005 Delbono disse che era stato a Città del Messico per un convegno, mentre aveva svacanzato in un villaggio turistico nello Yucatan: addirittura finse di aver perso il biglietto aereo ottenendo ugualmente il rimborso di 1.480 euro (tra biglietto aereo, 980 euro, e indennità di missione). Dal 2004 al 2008 fece dieci tour con Cinzia e dal 2008 altri due, a New York e Amsterdam, con la nuova fiamma, Stefania, in cui Delbono pagava con la carta di credito della Regione le spese delle ragazze facendole figurare come «spese di rappresentanza».
Altra donna che fa tremare i vertici del Pd si chiama Zoia Veronesi e la sua storia è stata raccontata ieri dal Giornale: dirigente di alto livello della regione Emilia Romagna, assunta a chiamata diretta senza concorso, incardinata nel gabinetto del presidente Errani, incaricata del «raccordo con il Parlamento» ma in realtà distaccata come assistente di Bersani. Significa che lo stipendio dell’assistente del segretario nazionale del Partito democratico è a carico della collettività emiliano-romagnola. Il rapporto tra Veronesi e Bersani è vecchio di anni, risale a prima che questi fosse eletto presidente della Regione e si è successivamente consolidato. Il contratto della signora è in scadenza e non verrà rinnovato: pare che Errani sia preoccupato che possa ripetersi un secondo caso Delbono, con una segretaria utilizzata in modo improprio dalla regione.
La terza donna ad aggravare i problemi giudiziari del Pd si chiama Marina Palmieri ed è la convivente del capogruppo democratico in consiglio regionale, Marco Monari. Il suo nome compare in uno dei tre esposti-denuncia depositati ieri in procura da Raisi (gli altri riguardano Zoia Veronesi e il contratto di Bruno Solaroli, capo di gabinetto di Errani); lunedì ne seguirà un quarto. Alla Camera di commercio bolognese Marina Palmieri risulta comproprietaria di una società di comunicazione chiamata Pablo srl, un’agenzia che organizza eventi, promuove iniziative, gestisce pubblicità.
La Pablo è molto apprezzata in Regione: negli ultimi sei anni ha fatturato all’ente guidato da Errani complessivamente 1.113.000 euro. Tutti incarichi ottenuti a trattativa diretta, in virtù di determine di settore o di buoni economali.

Mai una delibera di giunta, una gara d’appalto, una procedura di comparazione o di valutazione sull’opportunità e l’economicità dell'attività, come richiesto dalle disposizioni regionali in materia di forniture e servizi, soprattutto se gli incarichi sono dello stesso tipo, si prolungano nel tempo e avvantaggiano un soggetto unico. Tutto basato sulla fiducia e sui rapporti con i dirigenti della Regione.

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