Trieste, giù la bancassurance

Si attesta a 63,1 miliardi la raccolta premi di Generali nel 2006. La crescita è del 2,4% su basi omogenee «evidenziando», scrive una nota del gruppo, «una buona performance in un contesto di mercato italiano che non cresce». Per quanto riguarda la nuova produzione vita (1,353 miliardi), espressa per la prima volta secondo la formula degli «annual premium equivalent» (media ponderata tra premi unici e annui, in modo da valorizzare questi ultimi) in Italia la crescita è pari a zero in termini omogenei e del 3,4% tenendo conto del consolidamento di Toro.

Il dato viene scomposto dalla società in un +8,2% dei canali propri (agenti, promotori) e in un -24,2% della bancassurance, fondamentalmente Intesa Vita (di cui di fatto Generali porta a reddito il 25% e che pesa solo, specifica il Leone, per il 3,6% dei volumi complessivi di nuova produzione). Buon la crescita dei premi vita nel resto d’Europa (+42,9 in Europa centro orientale). Per quanto riguarda i danni la crescita in Italia è del 16,7% (grazie a Toro) e del 3,4% su basi omogenee.

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