Trieste, il sindaco sfiducia se stesso

Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, fa propria una mozione dell’opposizione, e sfiducia se stesso. Alle due e mezza di martedì notte il consiglio comunale del capoluogo giuliano è in pieno clima surreale: la sinistra, con l’appoggio di una fazione ribelle del centrodestra, chiede la testa dell’assessore all’Urbanistica. I ribelli fanno riferimento all’ex assessore Franco Bandelli, silurato lo scorso anno dall’allora uomo forte del Pdl a Trieste, Roberto Menia. Oggi però Menia è passato con Fini e Dipiazza si è tenuto anche la delega di Bandelli ai Lavori pubblici, oltre per l’appunto a quella all’Urbanistica. Di fronte al rischio che la mozione passasse al vaglio dell’aula (e nel caso la sua maggioranza sarebbe andata sotto) il sanguigno Dipiazza ha annunciato: «Sono d’accordo. Faccio mia la mozione e relazionerò fra sei mesi».

Quindi Dipiazza ha sì fatto propria la sfiducia a se stesso, ma con questa mossa il voto è stato congelato per sei mesi. Peccato che fra sei mesi ci sarà un nuovo sindaco, grazie alle elezioni amministrative di primavera.

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