LA TRILOGIA

«Amorino» (edito da Bompiani), il nuovo romanzo di Isabella Santacroce che uscirà il prossimo 14 marzo, completa una trilogia che si è aperta con «V.M. 18» (Fazi) ed è proseguita con «Lulù Delacroix» (Rizzoli). «V.M. 18» segnò nel 2007 la nascita dell’eroina negativa Desdemona, protagonista dei Dodici Mesi Del Collegio Delle Fanciulle. Il romanzo è proiettato in una dimensione mitica grazie all’impianto da tragedia classica, e crea un’atmosfera di decadentismo sadico-anarchico-libertino-estetizzante. Successivamente «Lulù Delacroix» (2010), che prende il titolo dal nome della protagonista, era ambientato a Perfect City, dove tutto è ordine, armonia, bellezza. Ma proprio la sulfurea Lulù mette a soqquadro la piccola (e meschina) società.

Infatti Lulù non è una bambina come le altre: non ha i capelli, ha due occhi enormi, una pelle bianchissima e uno strano modo di esprimersi. Nessuno la accetta, neppure i genitori e le sorelle Ada e Dolores. Soltanto la bambola Mimì può capirla. Fra «Il piccolo principe», «Alice nel Paese delle meraviglie» e «Pinocchio», una favola per tutti e per nessuno.