«Troppe spese? Taglia il cane». Ma poi la «3» ci ripensa

A ridaje dicono a Roma.. Bastonare il cane ammalato è la cosa più semplice del mondo e certamente non è impresa audace. Prima l'Iva sulle spese veterinarie, passata dal 20 al 21%, come se cani e gatti fossero zaffiri o bottiglie di Champagne, poi la prevista revisione delle detrazioni, sempre sulle parcelle veterinarie, rese simili a quelle effettuate presso il parrucchiere d'alta moda (con tutto il rispetto per la professione), poi il solito numero fisiologico di chi si lamenta perché i cani sono troppo ben trattati, mentre con la spesa dei soli alimenti si potrebbero sfamare non ricordo più quanti bambini del terzo mondo. Nessuno che si chieda quanti analoghi bambini potrebbe salvare un abbonamento in tribuna al Meazza, ma in Italia, tocca pur tutto, cani gatti e pensioni, ma non ti azzardare a toccare il calcio. Altro che le sigarette. All'entrata degli stadi dovrebbe essere d'obbligo la scritta «il calcio fa male alla salute» o «chi tocca il calcio muore».
Ora ci si mette anche la compagnia telefonica «3» con la sua nuova campagna pubblicitaria nella quale spicca uno spot che francamente si (e ci) potevano risparmiare, facendo miglior figura di quella fatta a scusarsi poi tardivamente. Insomma, visto che è tempo di crisi e ci sono notevoli difficoltà, in buona parte del paese, a far quadrare i conti e ad arrivare alla terza settimana, i «creativi» pubblicitari della terza rete hanno penato bene di elogiare chi evita le spese superflue. Una genialata. Fin qui magari, soldi buttati via per una campagna che riuscivo a inventare anch'io accontentandomi di molta meno pecunia. Solo che lo spot mandato in onda comporta un profondo significato socioculturale: il cane è una spesa superflua e, come tale, chi è saggio è invitato a decurtare. Come? Bah, si arrangi un po'. La fantasia agli italiani non manca. Le scatolette costano? C' è ancora la vecchia zuppa di pane e acqua (brodo, per i ceti medi) oppure gli ossi avanzati della grigliatina fatta con gallina e tacchino («grigliata austera si chiama»). E il pesce azzurro che costa niente ed è ricchissimo di omega tre? Volete che non vada bene per diminuire il colesterolo del gatto? Diventa un po' un casino se poi ossi e lische si piantano nella valvola ileocecocolica, dove si vuole il bisturi per toglierla, ma basta trovare un buon veterinario, di quelli che mano tanto gli animaletti da lavorare gratis et amore dei.

Con la crisi che c'è si può trovare di tutto pur di decurtare le spese per Fido e Silvestro.
I dirigenti di la «3» assicurano che lo spot verrà modificato, perché dopo la milionesima invettiva del proprietario di cani e gatti si sono accorti di aver toppato un tantino. Sperem.