"Troppo gossip su di me" E l'incontro diventa scontro

Il pilota della Ferrari furioso per le speculazioni sul web: "Io e la mia ex moglie abbiamo passato momenti difficili"

"Troppo gossip su di me" E l'incontro diventa scontro

Dal nostro inviato a Madonna di Campiglio


Non è Orlando ma Fernando. Ed è furioso. La prima volta di Alonso da ex, nel senso di ex amabile, ex simpatico, ex disponibile, disorienta prima che stupire. Perché l’incontro con la stampa internazionale è stato duro. Duro e inaspettato. Soprattutto dopo i molti e meritati elogi che i vertici della Rossa gli avevano tributato il giorno prima. «Nel 2011 Alonso ha dato tutto, impossibile chiedergli di più» aveva detto Stefano Domenicali. E allora che cosa può essere successo? Forse nella notte è arrivata da Maranello la ferale notizia che no, ragazzi, c’è stato un disguido e la nuova monoposto sarà un’Apecar?
Nulla di tutto ciò. Per intuire e poi scoprire che cosa abbia alterato il suo umore è sufficiente seguire la sequenza di domande e risposte. In particolare l’ultima, quella che lo spingerà a sviscerare rabbia e fastidio covati per giorni. Questione di gossip e donne e del matrimonio finito con Raquel (nel tondo in alto), l’ex moglie cantante. «Io e lei e le nostre famiglie abbiamo passato dei momenti difficili… cinque ore dopo il nostro comunicato c’erano già tutti i tipi di speculazione su internet, commenti fatti senza capire quanto si possano danneggiare le persone» spiegherà più tardi il Fernando furioso. Voci di feste e discoteche e modelle svizzere. Fatto sta, oltre che in assetto gara, la Ferrari è ora in configurazione mamma chioccia: pronta a proteggere il proprio pilota. In fondo è preparata: il Fernando Furioso è un misto di Schumi e Raikkonen, cioè un po’ scostante e un po’ muto. Per cui la Rossa sa cosa fare, ma lo deve fare presto: c’è bisogno che Alonso sia tranquillo. C’è un mondiale da vincere e la riscossa dipende dal talento del ragazzo e… dai suoi nervi.
Fernando, sente l’obbligo di vincere?
«Non c’è mai un obbligo di vincere. Nessuno sportivo ce l’ha. Cerchiamo tutti di fare del nostro meglio. Lo sport significa sacrificio, passione, lavoro di squadra e abbiamo una grande voglia di far bene e ritornare la Ferrari che ha dominato un decennio. Siamo ottimisti, ma non c’è nessun obbligo».
La nuova macchina?
«L’ho vista in galleria del vento e nei computer. Vedo solo numeri e righe per cui non posso dire niente su come andrà. Fino alla terza gara non potremo sapere se è buona o no. Prima del via arriveranno però tanti test invernali che per voi saranno già come delle gare…».
Il nuovo tecnico delle gomme?
«Tutti gli arrivi sono preziosi perché portano informazioni ed esperienze da fuori e il team si rinforza».
Che effetto le fanno gli elogi di Domenicali?
«Non cambia nulla per me. Parlo con Domenicali tutti i giorni per cui so come la pensa e non sono qui per dirlo a voi».
Con l’arrivo di Pat Fry come direttore tecnico è cambiato qualcosa?
«Mettendo insieme le migliori esperienze di tutti ci si migliora. E la Ferrari è sicuramente migliorata».
Come pilota sono i suoi anni d’oro. È frustrante non vincere? Il tempo passa velocemente?
«No, direi di no. Ho 30 anni, ci sono piloti che ne hanno 43».
Qual è il pilota che teme di più? Il migliore?
«Robert Kubica (nel tondo in basso). E quando tornerà sarà ancora più forte».
Massa pensa di poter competere con lei?
«Speriamo di vincere metà gare a testa».
Preoccupato più dai rivali o da voi stessi?
«Da noi. Se l’auto dovesse essere lenta o se dovessimo commettere errori, certamente non vinceremmo il titolo».
Con un contratto così lungo (fino al 2016, ndr) come si sentirebbe se non riuscisse a vincere il mondiale con la Ferrari?
«Non credo sarei soddisfatto».
La Pirelli quest’anno cambia le mescole, saranno più morbide, un vantaggio per voi?
«“Me lo auguro. L’importante è che non cambi il calendario (unica concessione a un sorriso, ndr)».
Domenicali è ottimista sulla macchina, lo è anche lei?
«Se avessi una palla di cristallo ve lo direi. Oggi non sono né ottimista né pessimista».
Con chi le piacerebbe lottare per il titolo?
«Con Mike Tyson».
Con Vettel, con Hamilton, non dica Massa?
«Non lo so».
Tutte le novità, anche organizzative e di uomini, avranno subito un impatto sulla macchina che vedremo in pista?
«Difficile dirlo. Pat Fry ha portato delle novità, il team lavora in modo più efficiente».
Vorrebbe Kubica per compagno?
«Sono molto contento di Felipe».
È stato lodato per la sua dedizione alla Ferrari. Non è che tutto il tempo trascorso a Maranello ha avuto un peso nella fine del suo matrimonio?
«Non ho mai parlato della mia vita privata e non lo farò nemmeno questa volta. Si dice che passo tanto tempo a Maranello, però a Natale mi trovavo a Oviedo. Poi è stato scritto che ero a Oviedo e invece stavo a Los Angeles.

Los Angeles in California, non a Los Angeles de San Rafael, vicino a Segovia. Forse hanno fatto confusione. Poi hanno scritto che ero in discoteca a Madrid. Ma forse in quel caso chi ha fatto il copia e incolla non ha notato che in quei giorni ero impegnato in un Gp».

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