Truffa conti pubblici: arrestato ex consigliere Pd

A Napoli il nucleo della polizia tributaria della Guardia di Finanza ha eseguendo sei arresti con l’accusa di truffa aggravata ai danni dello Stato nell’ergoazione di contributi pubblici. In manette anche il consigliere regionale della Campania, Roberto Conte

Truffa conti pubblici: arrestato ex consigliere Pd

Napoli - Con l’accusa di associazione per delinquere e truffa aggravata ai danni della Regione Campania sono state emesse sei ordinanze di custodia cautelare dal giudice delle indagini preliminari presso il Tribunale di Napoli ed eseguite stamattina dai militari della polizia tributaria della Guardia di finanza di napoli. Tra gli arrestati vi è anche il consigliere regionale della Campania Roberto Conte, già coinvolto in altre vicende giudiziarie nei mesi scorsi.

Truffa ai conti pubblici La Procura, che ha condotto le indagini, ha evidenziato che "il consigliere Conte aveva promosso nel dicembre 2003 la costituzione di una società (la Deco Consulting Srl) il cui oggetto sociale era rappresentanto dallo svolgimento di attività di consulenza e di organizzazione di eventi". La società era formalmente costituita da persone appartenenti alla segreteria politica di Conte che non avevano però poteri decisionali, affidati invece al consigliere regionale. La società in questione operava anche attraverso la collaborazione di uno stretto fiduciario di Conte, di professione medico. Percepivano illecitamente contributi dalla Regione Campania esibendo fatture che riguardavano eventi completamente estranei alla ragione sociale della società che avevano costituito fittiziamente. Questo l’oggetto delle indagini condotte dalla sezione reati contro la Pubblica amministrazione del Tribunale di Napoli che hanno evidenziato che il consigliere della Regione Campania, Roberto Conte, era il "socio occulto". Nel dicembre 2003, aveva promosso la costituzione della "Deco Consulting Srl" il cui oggetto sociale era consulenza e organizzazione eventi. Nella società operava un suo fiduciario che esercitava la professione di medico. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti la società ha operato fino ale 2006 quando è stata messa in liquidazione, senza mai svolgere in concreto le attività di cui all’oggetto sociale ma conseguendo contributi regionali indebitamente. Secondo le accuse era stato anche organizzato fittiziamente un workshop per l’imprenditoria agevolata che però era stato giustificato esibendo come fattura un albergo-ristorante per il banchetto nuziale di un collaboratore di Conte. In un’altra occasione invece che un workshop sugli strumenti legislativi per le agevolazioni fiscali erano state esibite fatture per un convegno politico a cui aveva partecipato Conte. La società aveva inoltre assunto persone in modo del tutto fittizio per avere contributi da Italia Lavoro. Sei le ordinanze di custodia cautelare emesse per associazione a delinquere e truffa aggravata ai danni della Regione Campania: quattro sono gli obblighi di presentazione alla Polizia giudiziaria e due gli arresti domiciliari.

Arrestato ex consigliere Pd Non è la prima volta che Conte viene coinvolto in vicende giudiziarie: nel gennaio 2008 fu indagato per concorso esterno in associazione mafiosa; nel 2007 altra indagine per appalti pilotati e tangenti. Conte, secondo l’accusa, avrebbe fornito "un contributo esterno rilevante alla vita e alle attività dell’organizzazione camorristica dei Misso del quartiere Sanità". In particolare "avrebbe stipulato un patto illecito con Misso in forza del quale il sodalizio criminale offriva ampio sostegno in termini economici di mezzi e di persone impegnate per garantire l’ elezione di Conte, esercitando anche la forza intimidatrice e la capacità di controllo del territorio".

Conte - in attesa di giudizio - a sua volta si sarebbe impegnato "dopo essere divenuto consigliere regionale a garantire al clan Misso ampi benefici economici consistenti, in particolare nel controllo delle gare per la costruzione di opere pubbliche e di gare per la fornitura di servizio presso strutture pubbliche". Nel 2007 risultò indagato nel corso dell’Operazione Canaglia: indagine che portò all’arresto di 13 persone tra dirigenti, funzionati e dipendenti del Comune di Napoli e del Consiglio regionale della Campania.

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