nostro inviato a Montecarlo
Le imposte grigioazzurre sono chiuse, il campanello squilla a vuoto. Chissà perché Giancarlo Tulliani ha scelto di vivere blindato in una città vivace come Montecarlo. I vicini lo vedono poco, il suo nome è sconosciuto allassociazione Monaco-Italia (tra gli amministratori nomi come Biancheri, Braggiotti, Bernheim, Andreotti) che ha sede a pochi metri di distanza, nel prestigioso palazzo Le Victoria sullaltro lato di Boulevard Princesse Charlotte. Una trafficatissima strada nel cuore del Principato controllata da decine di telecamere.
La palazzina giallognola con lappartamento passato dieci anni fa dalla contessa Anna Maria Colleoni ad Alleanza nazionale e quindi alla famiglia della compagna di Gianfranco Fini ha tre piani. Casa Tulliani sono 75 metri quadrati a piano terra in fondo a un corridoio più 10 metri quadrati di un terrazzo che dà su un cortiletto laterale, con tre grandi porte-finestre e una fila di eleganti colonnine. Ieri niente Sureté Publique a tutelare la riservatezza di Tulliani, ma proprio sotto le persiane di casa sua è teso un nastro biancorosso che impedisce la sosta delle auto. I cartelli segnalano che il divieto doveva essere limitato alla giornata del 9 luglio scorso, qualcuno deve averlo dimenticato.
I cognomi sui citofoni sono quasi tutti italiani. «Tulliani» spicca a caratteri cubitali, si vede che è stato messo da poco. I pochi inquilini che ieri sono andati e venuti sanno tutto su quellappartamento. Ricordano che è rimasto disabitato per anni, fino al 2009, quando improvvisamente sono partiti i lavori di ristrutturazione affidati a unimpresa del gruppo Engeco, colosso delledilizia. Opere radicali, dai tramezzi interni ai pavimenti, controllate dallo stesso Giancarlo Tulliani e dalla sorella Elisabetta. I vicini ricordano bene anche lei e le sue capatine durante e al termine dei lavori, che sarebbero costati oltre 100mila euro. Rammentano pure i tentativi che alcuni di loro fecero per acquistare quellimmobile durante gli anni di abbandono, e più recentemente per prenderlo in affitto. Tutto invano. La proprietaria della casa, una misteriosa società finanziaria off-shore denominata Timara Ltd con sede in qualche paradiso fiscale, ha deciso di cederla ai familiari del presidente della Camera.
Dopo le rivelazioni del Giornale di ieri, Giancarlo Tulliani ha diffuso una nota in cui annuncia di voler «agire nei confronti di chiunque abbia concorso e concorra a ledere lonorabilità, lonestà e la correttezza» delle sue azioni. Gli avvocati Michele Giordano e Carlo Guglielmo Izzo precisano che il «cognato» di Fini «ha la disponibilità dellimmobile in forza di un regolare contratto di locazione registrato presso le autorità competenti e versa regolarmente il canone indicato nel contratto». Per avere una casa in affitto, come spiega un agente immobiliare della zona, Tulliani deve avere la residenza fiscale a Monaco, e per averla occorre che per sei mesi e un giorno abbia dimostrato di non essersi allontanato dal Principato.
Nessuno aveva messo in dubbio che Tulliani occupi legittimamente quelle stanze monegasche. Tuttavia i dubbi da fugare sulloperazione sono ancora parecchi. Tulliani non chiarisce chi riscuota laffitto e quindi chi stia dietro la Timara Ltd. Non si dice nulla su chi abbia condotto la trattativa immobiliare. Urge unoperazione trasparenza, come quella auspicata da Fini poche settimane fa nella visita allAquila e ripetuta appena laltro giorno quando ha invitato «chiunque abbia un incarico politico, per correttezza e trasparenza, se indagato, a lasciare il proprio ruolo».
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