«Tutti i segreti della traduzione E occhio alle nuove tendenze»

Chiavi indispensabili per entrare nel futuro mondo del lavoro. Strumenti preziosi per muoversi sulle nuove rotte di una realtà internazionale sempre più globalizzata ed esigente, fusionista, interessata ai vasti mercati d’interscambio commerciale, culturale, di ricerca scientifica e d’innovazione. Conoscere le lingue vuole dire muoversi nel mondo che verrà. «C’è un filo rosso conduttore che governa il complesso universo linguistico in tutti i suoi poliedrici impieghi: dall’interpretariato in tutte le sue forme, alla traduzione letteraria o tecnico-scientifica - spiega Paolo Proietti, direttore didattico della Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Carlo Bo, con sedi a Milano, Roma, Bologna, Firenze e Bari -; è la “curiositas”, intesa in tutte le sue forme di “interdisciplinarietà” di conocoscenze e di concetti. Mi viene sempre in mente il film di François Truffaut, “Jules e Jim”, quando mi si chiede di descrivere il moderno mestiere d’interprete, o meglio di mediatore linguistico. Uno dei protagonisti da grande avrebbe voluto fare il “curioso di professione”, affascinato dall’evolvere continuo della realtà e degli eventi sociali e storici. Ecco, per rispondere alle esigenze di un mestiere che spesso declina la modernità occorre un'eclettismo culturale, oserei dire, senza sosta, sempre aperto e informato, vigile sugli eventi del mondo, delle mode, del sociale e del sistema politico. Spesso l’interprete è chiamato a essere testimone dei grandi eventi internazionali e per la natura del suo mestiere, comunque a trovarsi in delicate situazioni interpretative. Ecco, la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici Carlo Bo è l’attualizzazione della Scuola Superiore per Interpreti e Traduttori - fondata da Carlo Bo e Silvio F. Baridon per “far comunicare l’Italia con il resto del mondo” - che, dopo oltre 50 anni d’esperienza, ha rinnovato la propria offerta didattica attraverso la formazione di una nuova figura professionale, il mediatore linguistico, appunto. È significativo che i giovani di oggi si avvicinino alle lingue non più con il fascino turistico-letterario, ma con una richiesta di vasta e immediata professionalità, per avere fin da subito strumenti di conoscenza attuali e validi per entrare nel mondo del lavoro».
L’ultimo riconoscimento ufficiale della scuola è arrivato dal ministero dell’Istruzione, che ha autorizzato, oltre all’accesso diretto dei mediatori provenienti dalla SSML Carlo Bo, ai corsi di laurea specialistica in interpretariato di conferenza e in traduzione letteraria e tecnico-scientifica - corrispondenti all’attuale classe di laurea magistrale in traduzione specialistica e interpretariato - anche l’ingresso diretto a tutti i corsi di laurea magistrale attivati presso l’Università IULM di Milano, previa verifica, da parte dell’ateneo, ovviamente, della preparazione individuale e del possesso dei requisiti curriculari. «Altro fiore all’occhiello della scuola - continua Proietti - è il master universitario di primo livello in interpretariato di conferenza, in accordo con lo IULM, molto selettivo, con appena 19 posti, le cui iscrizioni si sono aperte il primo settembre e si chiuderanno nella prima metà di dicembre. Va poi ricordato che i test d’accesso alla SSML Carlo Bo si concluderanno il primo ottobre, ultima data disponibile per frequentare i corsi del prossimo anno scolastico».
Il piano di studi della scuola è suddiviso in tre anni e il corso prevede l’approfondimento di due lingue straniere. L’inglese è obbligatorio per tutti e una seconda lingua è a scelta tra francese, spagnolo e tedesco. Gli studi dedicati alle tecniche della mediazione linguistica caratterizzano tutti e tre gli anni. Nel primo, inoltre, sono previsti anche corsi di lingua e cultura italiana, diritto della Ue e informatica. Nel secondo anno, di letteratura, psicologia ed economia. Il terzo anno è dedicato all’approfondimento delle lingue straniere con intense attività di laboratorio.

La SSML Carlo Bo, infine, partecipa da anni ai programmi bilaterali dell’Unione europea per la mobilità studentesca.

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