Tutti al lavoro per ricucire lo strappo dell’Udc

Tutti al lavoro per ricucire lo strappo dell’Udc

La governatrice Renata Polverini che mostra sicurezza, l’Udc che smentisce e pensa al da farsi in attesa del vertice di venerdì dedicato al nodo della giunta regionale del Lazio. Per ora, come è noto, i centristi in squadra non ci sono e forse, si riflette nel partito, alle condizioni poste dalla presidente potrebbero finire per non entrarci più garantendo solo l’appoggio esterno. Chiedevano tre assessorati e la vicepresidenza della giunta, che sarebbe dovuta andare allo stesso segretario regionale Luciano Ciocchetti e che invece è stata assegnata al Pdl Fabio Armeni. Ma alla fine non se ne è fatto più nulla: «Siamo stati determinanti per la vittoria, ma al tavolo delle trattative al quale è andato il segretario Cesa - ha spiegato lo stesso Ciocchetti - è stato detto che gli assessori sarebbero stati solo due, e che non sarebbero potuti entrare ex assessori di Storace, come me. Se l’è ricordata un po’ tardi, è assurdo. Avremmo fatto una campagna elettorale diversa».
E se Polverini ha affermato ieri mattina di essere al lavoro per ricucire con l’Udc («non mi pare ci siano criticità») la lettura di Ciocchetti è differente: «Non mi risulta - ha detto - Se vuole ricucire deve rispettare la parola data, altrimenti sarà appoggio esterno». Una riconciliazione però, al momento, appare complessa, perchè se è vero che Polverini ha nominato 13 assessori su un massimo di 16, le deleghe, ha fatto notare Ciocchetti, sono state quasi tutte assegnate, e poi l’Udc dovrebbe esprimere tre donne per rispettare le quote previste dallo statuto. E se anche si scendesse a due (un uomo e una donna, con l’attuale responsabile del Bilancio Stefano Cetica, si dice, verso un altro ruolo di rilievo extra-giunta e le altre due donne espresse dal Pdl), perchè, restando il veto su Ciocchetti, riflettono i centristi, accettare quello che abbiamo rifiutato ieri? Anche perchè a questi patti, la direzione nazionale (da cui ieri sarebbe trapelata la poco rassicurante indicazione «saremo leali quanto Polverini lo è stata con noi») sarebbe orientata più verso la politica delle “mani libere”, specie in una situazione come quella del Lazio.
Alla stabilità in Regione, però, tiene anche il sindaco Gianni Alemanno: «Mi auguro che la questione Udc si risolva in fretta - ha affermato - i centristi devono entrare sia nella giunta regionale che in quella comunale». «Che occorra ricucire con l’Udc è evidente ma il sindaco non mischi i tavoli» l’altolà di Francesco Storace, che ha ricordato il dato elettorale di Roma, in cui «la Destra ha prevalso sull’Udc. Ciocchetti sia ragionevole - ha detto poi l’ex governatore, che in giunta ha ottenuto il solo Buontempo - gli elettori Udc sono ben rappresentati dai tre eletti nel listino, più i tre del territorio».
A complicare le cose ci sarebbe inoltre la voce che circola per i corridoi della Pisana e che riguarda l’Api di Francesco Rutelli.

Lui annunciò giorni fa che sarebbe nato un gruppo della sua nuova formazione in Consiglio, e già si fa qualche nome di peso (anche elettorale) del Pd pronto al trasferimento. Ma l’Api potrebbe guardare con qualche interesse, in una partita che si gioca sul filo di un pugno di voti, anche alle manovre dei “finiani”. Oltrechè, naturalmente, all’Udc.

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