Stile

Tutto il design addosso di un orologio superleggero

L'esclusività Rado, i cui modelli sono esposti insieme ad oggetti d'arte: hanno finiture essenziali e cassa in ceramica. Che è meno pesante dell'acciaio

Fabrizio Rinversi

L'insostenibile leggerezza dell'essere di kunderiana memoria, quel pathos pronto ad apparire un'unica volta e a sparire, quasi non fosse mai esistito, trova il suo contraltare nella parole della trend forecaster più famosa al mondo, ossia Lidewij Edelkoort, classe 1950, olandese di Wageningen: «Il design diventa portabile e indossabile, tessuti leggeri come la piuma fasciano il corpo e sottili, sobri segnatempo tendono verso l'infinito. Il materiale è il messaggio e la consapevolezza è il movimento».

Come a dire che, oggi, il mondo del design è alla ricerca di leggerezza, ad indirizzare e promuovere un vero e proprio stile di vita. In un simile contesto s'inquadra perfettamente il messaggio più attuale di Rado, Casa orologiera attiva dal 1957, che ha costruito il suo DNA sulla tecnologia dei materiali (cristallo zaffiro, ceramica hi-tech, diamante hi-tech, ceramica al plasma) e su di un design moderno ed anticonvenzionale del segnatempo. Proprio quest'ultimo, la Edelkoort ha scelto come argomento del suo lavoro «Il design della leggerezza», esponendo gli orologi della Casa di Lengnau insieme a oggetti d'arte ricavati da pregiati tessuti, porcellana finissima e ogni sorta di materiali decorati o delicatamente ricurvi. Ancora la Edelkoort: «I modelli Rado emanano un'essenzialità rilassante, creati per l'individuo e non per la massa, con la caratteristica di apparire sorprendentemente leggeri quando vengono indossati. Dai quadranti raffinati alle slanciate silhouette, le finiture dell'orologio sono intime ed emozionali, ridotte all'essenziale, silenziose e invisibili, come un sussurro del tempo». La Maison elvetica ha sviluppato appieno tale concept nelle ultime collezioni, nel rispetto del suo mantra, secondo il quale il design è «espressione esterna di una perfezione interna». In particolare, ci riferiamo alla True Open Heart, realizzata in serie limitata a 500 esemplari, in ceramica hi-tech lucida, in versione nera e bianca, insignita, tra l'altro, del Red Dot Product Design 2016, prestigioso riconoscimento, internazionalmente riconosciuto, assegnato dal 1954 e suddiviso in ben 31 categorie. La cassa monoblocco del True Open Heart, da 40,1 mm per 10,4 mm di spessore, accompagnata dal bracciale nel medesimo materiale, esplicita un'aura eterea, sia sotto il profilo strutturale (la ceramica hi-tech è del 25% più leggera dell'acciaio a parità di volume e, nel contempo, straordinariamente resistente, con i suoi 1.200 Vickers di durezza, rispetto ai 250 dell'acciaio) e compositivo (è delicata e ipoallergenica), sia incorniciando un quadrante in madreperla da soli 0,6 mm di spessore, velo sottilissimo dai riflessi iridescenti, che svela in discreta trasparenza i segreti «in movimento», del calibro automatico ETA C07.631, dotato di una riserva di carica di ben 80 ore, sul quale fluttuano indici e lancette.

E, ancora, «less is more», nei modelli più recenti della linea True Thinline, specificamente in quello dotato di cassa (39 mm di diametro e 4,9 mm di altezza, con movimento al quarzo ETA dallo spessore di 1 mm) e bracciale in ceramica hi-tech al plasma (trattamento brevettato in grado di conferire al materiale una lucentezza squisitamente metallica pur in assenza di metallo), sul cui quadrante grigio soleil scorrono sole le sfere a bastone di ore e minuti; il più sottile orologio in ceramica prodotto da Rado sposa appieno un approccio estetico minimal, evocativo di un design senza compromessi, semplice, ma proiettato nel tempo. Per ampliare, poi, la portata di un messaggio così chiaro ed identificativo, Rado ha lanciato recentemente, in collaborazione con l'Istituto Marangoni, riconosciuto per il pregio dei suoi corsi di design e di moda, il Rado Star Prize, premio internazionale finalizzato alla promozione del lavoro di giovani designer. Il tema della competizione è stato, ovviamente, «The Beauty of Lightness» ed il vincitore è stato premiato lo scorso 14 aprile; la competizione non è ancora conclusa e, fino al 30 maggio, il pubblico potrà votare il proprio progetto preferito, tra i dieci finalisti, sul sito dedicato radostarprize.rado.com/italy.

Chissà che un giorno Rado trovi il materiale definitivo, un'alchimia in grado di trasformare una materia derivata e disponibile in un qualcosa di essenziale, sintesi chimica, mistica e filosofica, tra passato e futuro.

Commenti