Tutto esaurito in pediatria Bimbi trasferiti fuori città Strapieni i reparti di Fatebenefratelli, Buzzi e Niguarda I medici: «In crisi nonostante l’aumento dei posti letto»

Sotto l’albero di Natale i bambini milanesi hanno trovato bambole, giocattoli, libri e dolciumi. Ma c’è stato anche chi ha ricevuto un regalo davvero sgradito: una gastroenterite, una broncopolmonite, una bronchiolite, un virus influenzale. Un cadeau che non ha fatto trascorrere le festività in famiglia ma in ospedale, intasando i reparti di pediatria. Al punto da dirottare i piccoli pazienti nei nosocomi fuori Milano.
Negli ultimi giorni sono state ben sei le pediatrie che hanno avvisato il 118 di non trasportarvi nuovi pazienti. Hanno registrato il tutto esaurito quelle del Fatebenefratelli, del Buzzi, del Niguarda, di Rho, di Melzo e della Macedonio Melloni. Ed è proprio quest’ultima quella che ha sofferto maggiormente per il superaffollamento. «Ultimamente è un disastro - commenta il professor Alessandro Fiocchi, direttore dell’unità di pediatria della Melloni - e non mi riferisco solo agli ultimi giorni di festa. Il problema esiste già da novembre, certo nell’ultimo periodo c’è stato un incremento dovuto all’epidemia di virus parainfluenzali. L’Australiana si fa ancora poco sentire. L’80% dei nostri pazienti è affetto, oltre che da questi disturbi, da gastroenteriti, broncopolmoniti e brochioliti che colpiscono i bimbi più piccoli». A riempire il suo reparto nelle festività sono stati, quindi, tutti mali di stagione? «Sì - risponde il primario - ma non sono mancati ricoveri “prettamente natalizi”. Abbiamo, infatti, ricoverato dei bambini in shock anafilattico per colpa delle noci del Brasile. Un’allergia, di cui i genitori non erano al corrente, che ha comportato serie reazioni allergiche a livello cutaneo, respiratorio abbassamento di pressione e svenimenti».
Così tra malanni di stagione e incidenti natalizi il reparto di pediatria è sempre saturo, e pensare che i posti letto nell’ultimo anno sono aumentati. «Precisamentre del 25% - precisa il professor Fiocchi - passando da 12 a 16 letti. Ciò nonostante abbiamo dovuto trasferire molti bambini in altri ospedali. Qualcuno in città, ma tanti nelle strutture sanitarie fuori Milano. Per esempio a Melegnano».
Una ricerca, questa, dei posti letto in provincia che in questo periodo diventa sempre più difficile anche perché sono tutte piene le pediatrie degli ospedali fuori città.

E la conferma arriva dall’ospedale di Rho e da quello di Melzo che sono stati costretti ad allertare il 118 che non erano più in grado di accogliere piccoli pazienti: né che abitassero in zona e tantomeno provenienti da Milano.

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