Tutto su Godard, genio e follia
20 Dicembre 2006 - 00:00Tra le pellicole in programma anche «Passion» e «Pierrot le fou» con Belmondo
Correvano gli anni Settanta quando Jean-Luc Godard fumava una sigaretta dopo laltra al Filmstudio, insieme a Bernardo Bertolucci, mentre assisteva alle proiezioni dei film dautore che arrivavano da tutta Europa. Ai grandi registi è sempre piaciuto frequentare i cineclub della Capitale. E lo testimoniano anche le porte del Cinema Azzurro Scipioni, la sala del regista Silvano Agosti che ha aperto i battenti negli anni 80, sulle quali si possono trovare centinaia di dediche di personaggi autorevoli come Ettore Scola ed Ennio Morricone.
Il cinema dautore al Filmstudio e allAzzurro Scipioni è di casa, e dal 20 dicembre prenderanno il via due belle rassegne. «Godard retrouvé» (Filmstudio dal 20 dicembre al 9 gennaio) e «Roma. La città sullo schermo» (Azzurro Scipioni dal 20 dicembre al 27 marzo).
Al Filmstudio verranno presentati i film di Godard inediti e introvabili in Italia, che per molti potrebbero rappresentare una vera scoperta: il regista francese è infatti conosciuto, o forse etichettato, come il regista di «Fino allultimo respiro», un film che ha scardinato e nozioni dello spazio e del tempo che regolavano fino ad allora la settima arte lasciando senza fiato i critici.
In realtà nel suo cinema cè molto di più. Cè la militanza, limpegno politico e soprattutto la modernità, un concetto sul quale ancora oggi si concentra lopera del «giovane turco» che continua incessantemente a lavorare nel suo studio vicino a Ginevra.
Un titolo tra tutti che verrà presentato nellambito della rassegna, «Passion» del 1987, film interpretato da Isabelle Huppert e poco conosciuto in Italia: un regista ha in mente di fare un film dal titolo «Passion», vuole dedicarlo ai grandi pittori come Goya, Delacroix e Rembrandt, e lo fa attraverso i tableaux vivants (i quadri viventi), senza però mettere in scena una storia lineare. Il cinema di Godard, che in questa pellicola diviene un pittore, è fuori dagli schemi e moderno perché dialoga con le altre arti, in questo caso la pittura. Unaltra pellicola antinarrativa che sarà presentata è «Pierrot le fou» del 65, con Jean-Paul Belmondo, Anna Karina, che per un certo periodo fu la musa di Godard, e Jean-Pierre Léaud, lattore scoperto da Truffaut.
E ci saranno anche i film politici che rappresentano una parte importantissima della sua produzione: «For ever Mozart» sulla guerra in Bosnia e «Les carabiniers» scritto da Roberto Rossellini.
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