
Punito dalla Rai per avere partecipato come ospite in trasmissioni televisive concorrenziali? Sigfrido Ranucci ne sembra certissimo, tanto da annunciare sul proprio account Facebook di avere ricevuto un provvedimento disciplinare, firmato dall'amministratore delegato dell'azienda, Giampaolo Rossi, insieme al direttore delle risorse umane, Felice Ventura, per essere stato in un programma di La7 senza una necessaria autorizzazione. A consegnarglielo sarebbe stato Paolo Corsini, direttore Approfondimenti della Rai. "Pensavo che mi rassicurasse sul fatto che le puntate di Report non verranno tagliate e che i compensi della mia squadra fossero salvi, anche solo per gratitudine per la qualità del lavoro svolto", ha dichiarato il conduttore di Report.
Il post di Ranucci
"Pensavo anche che mi avesse convocato per dire bravo a me e la squadra visto che ieri è uscito l’indice Qualitel, il sondaggio che la Rai è obbligata a fare in ottemperanza del contratto di servizio pubblico, e dove risulta che Report è il programma d’informazione più gradito. Invece no", ha scritto Ranucci su Facebook, che poi anticipa i motivi per i quali sarebbe stato sanzionato. "Mi accusano di aver partecipato alla trasmissione della Gruber il 6 maggio, senza essere stato autorizzato. Fatto non vero perché ero stato autorizzato dallo stesso Corsini telefonicamente per lanciare la seconda parte della stagione di Report", aggiunge il giornalista Rai. Poi ci sarebbe stata l'accusa di avere presentato "il mio libro a Mestre, e di aver rilasciato un'intervista dove parlavo della minore libertà di stampa in Italia e del fatto che la gente si informava di meno. Non si riferiva alla Rai ma al mio libro La Scelta edito da Bompiani", spiega il conduttore di Report.
Ma il "processo" non sarebbe finito qua. "Mi si accusa di aver partecipato con una telefonata a Piazza Pulita per difendere Report e il collega Giorgo Mottola dalle accuse di manipolazion". Ed è in quest'ultimo passaggio che Ranucci si erge a "difensore" totala e assoluto della libertà espressione: "Se devo prendermi un provvedimento per aver promosso e difeso la squadra e un marchio storico della Rai come Report, tutelato la libertà di stampa lo accetto con orgoglio. Oltretutto arriva dopo le interrogazioni di Fi sull'inchiesta su Mori e la commissione Antimafia, e la denuncia di Fazzolari per la puntata su Mediobanca", ha concluso. Il suo post sui social network sono stati taggati anche Usigrai e Fnsi, oltre alla lettera inviata a Ranucci a firma del direttore delle risorse umane e organizzazione e dell'Ad della Rai Giampaolo Rossi.
La posizione ufficiale della Rai
Pochi minuti dopo è arrivata una smentita ufficiale della Rai riguardo a quello che era stato appena raccontato. "In relazione alla notizia che il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, sarebbe stato sanzionato per aver partecipato a un programma su La7 e per aver rilasciato dichiarazioni ed interviste, la Rai precisa che non è stata fatta alcuna contestazione disciplinare nei suoi confronti", viene precisato nel comunicato della televisione pubblica. "Al vicedirettore ad personam Ranucci sono state semplicemente ricordate le vigenti regole aziendali in materia di rapporti con gli organi d’informazione e quelle più specifiche che riguardano i giornalisti.
Regole che, si ricorda, valgono per tutti i dipendenti e collaboratori Rai, nessuno escluso - si aggiunge -. Nella lettera, il vicedirettore ad personam Ranucci è stato invitato in futuro a porre maggiore attenzione all'osservanza delle normative aziendali".