È Ugo. Macché, bluffava. È il dipendente di unazienda di servizi. No, è proprio il boscaiolo. Chissà. Forse non lo sa nessuno. O forse invece i bagnonesi lo sanno tutti chi è quello che ha vinto. Ci hanno solo preso gusto, e tengono i riflettori accesi sul loro paesino, alla ribalta dalle 20 e 27 di sabato, quando la fortuna ha deciso di infilarsi in questo borgo medievale della Lunigiana, regalando a uno dei suoi 2mila abitanti quei 146,9 milioni del Superenalotto su cui tutti gli italiani - e non solo - avevano messo gli occhi.
Cercatori di funghi, i bagnonesi conoscono bene larte del depistare. Come il gestore del bar ricevitoria Biffi in piazza Roma, che dice e non dice: «Mi ha chiamato». È Ugo Verni? Ha urlato di gioia. «No, non è lui». E Ugo conferma: «Ho fatto solo una battuta. Da qui un pandemonio. Vi pare che sarei qui se avessi vinto?». E infatti i sospetti, fra una stradina e una piazzetta, finiscono per cadere su un quarantottenne dipendente pubblico che nelleuforia generale ha continuato a servire ai tavoli della Festa del Pd. Scelta sospetta, come la sua «parata» in trattore in mezzo alla piazza. Altri presunti vincitori mostrano come alibi le schedine perdenti. Intanto il parroco dà la benedizione al vincitore misterioso invocando un «gesto di generosità», così come il sindaco che convoca una giunta straordinaria sulle misure da adottare per cavalcare levento.
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