Università, gli studenti bocciano la sinistra

da Milano

Vince il centrodestra anche negli atenei e toglie alle liste della sinistra la maggioranza nel Consiglio nazionale degli studenti universitari (Cnsu), l’organo di durata biennale che li rappresenta presso il ministero di Fabio Mussi. I due giorni di voto (mercoledì e giovedì) hanno ribaltato l’esito di tre anni fa. Dei 30 seggi del parlamentino, dieci sono andati al Coordinamento liste per il diritto allo studio, nuova forza di maggioranza relativa nel Cnsu: lista di area cattolica, che non è legata ai partiti, ma si colloca esplicitamente nel centrodestra. Le liste emanate dalla Casa delle libertà hanno conquistato sette seggi: due Unicentro, dell’Udc, e cinque Azione universitaria-Studenti per le libertà (rispettivamente Alleanza nazionale e Forza Italia). Questa lista si è presentata unitariamente in tre distretti, ottenendo altrettanti seggi, e separatamente nel quarto, dove Azione universitaria e Studenti per le libertà hanno preso un seggio ciascuno.
La sinistra è crollata a nove seggi; due sono appannaggio della Confederazione degli studenti, formazione apartitica ma vicina alla Margherita e ai Verdi che si è presentata soltanto nel distretto Sud. Gli ultimi due seggi, nominali, vengono assegnati a un rappresentante degli specializzandi (cioè chi frequenta scuole di specialità nell’area medica, giuridica e dell’insegnamento) e a uno dei dottorandi (chi segue un dottorato di ricerca).
Per la sinistra universitaria è un arretramento grave. Nonostante si sia presentata compatta quasi in tutta Italia, dovrà cedere la guida dell’organismo. L’attuale presidente è il siciliano Salvatore Muratore detto Uccio, 30 anni (un veterano delle aule accademiche), esponente della Sinistra giovanile e soprattutto uomo di partito: poche settimane fa è stato eletto nella direzione regionale dei Ds come rappresentante della federazione della sua provincia, Enna.
Una sconfitta probabilmente attesa, visto che a sinistra si è fatto di tutto per fare slittare il voto, rinviato una prima volta nel 2006 per ragioni tecniche dall’allora ministro Letizia Moratti. Il primo tentativo di allungare la vita del Cnsu risale allo scorso gennaio, quando nel dibattito per la conversione in legge del cosiddetto «decreto milleproroghe» apparve l’emendamento 4.502 che spostava la decadenza del Consiglio al 30 aprile 2008: con il risultato paradossale di una rappresentanza composta da fuoricorso o addirittura da ex studenti che usano il parlamentino come trampolino di lancio verso la politica «vera», come nel caso di Uccio Muratore. Questioni legate ai regolamenti delle Camere hanno indotto il senatore ulivista Andrea Ranieri a ritirare quell’emendamento.
Successivamente la consultazione è stata minacciata da un ricorso al Tar del Lazio depositato il 16 aprile, a un mese esatto dalle urne. L’autore è un concittadino di Muratore, Danilo Margio, studente iscritto all’università Kore di Enna. Il 10 maggio il Tribunale amministrativo ha rigettato il ricorso. Nel 1999 un gruppo studentesco vicino alla sinistra era riuscito a far annullare la competizione a ridosso della scadenza e il ministero dovette risarcire perfino le spese della campagna elettorale sostenute dalle liste studentesche.
Oltre che il centrodestra, il voto degli universitari premia le liste più presenti sul campo. «Essere a contatto con i problemi concreti vale molto di più del voto di opinione o ideologico - commenta Stefano Verzillo, studente di statistica alla Bicocca di Milano e presidente del Coordinamento liste per il diritto allo studio -. Negli atenei conta chi è presente e meno le sigle di partito. A noi l’università interessa come luogo in cui è possibile approfondire una passione per la ricerca del significato delle cose».

Soddisfatti anche i giovani del Circolo di Marcello Dell’Utri che hanno lanciato la lista unitaria del centrodestra evitando «disgregazioni e frazionamenti del passato che hanno provocato dispersione del consenso del popolo delle libertà».

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