Cè un pezzo di Liguria nella nazionale femminile di pallavolo che ha conquistato l'oro ai campionati europei in Polonia. Tra le azzurre di Barbolini anche la rapallese Simona Gioli, che ha vinto il premio di miglior attaccante della rassegna continentale, ma che tuttavia si può considerare solo una ligure «di passaggio» visto che si trasferì sin da bambina a Rovigo. La vera stella di casa nostra è la genovese doc Valentina Arrighetti, 24 anni, di San Fruttuoso, centrale della Foppapedretti Bergamo. Uno dei segreti dell'Italvolley in rosa. «È stata una grande gioia, per me quest'anno è stato come vincere il secondo titolo europeo - racconta Valentina - visto che col mio club avevo già conquistato la Champions League. Un grande gruppo, non è mai facile confermarsi e noi invece ci siamo riuscite. Anche dopo un'Olimpiade deludente».
La nazionale femminile di pallavolo è riuscita, in effetti, a riscattare un 2009 amaro per lo sport italiano, dal basket al rugby sino alla pallanuoto. «Ma senza dimenticare il calcio...», sorride Valentina Arrighetti, forse ricordando la magra esibizione dei ragazzi di Lippi alla Confederation Cup.
Tutto bello, certo. Ma peccato non riuscire a giocare a pallavolo a certi livelli anche a Genova. Simona Gioli è stata costretta addirittura all'esilio dorato alla Dinamo Mosca, in Russia. Valentina invece gioca a Bergamo. «In Lombardia sto benissimo - racconta - ma mi è costato molto lasciare Genova, una città che adoro. Il problema è che in Liguria non c'è abbastanza cultura per la pallavolo. Un esempio? I nostri impianti che riteniamo tra i migliori non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli di altre città, soprattutto nel Nord Italia. In Liguria non abbiamo i palazzetti».
La pallavolo femminile è uno sport che funziona, inutile negarlo, anche perché le sue protagoniste sono spesso ragazze carine, talvolta si ha l'impressione di vedere in campo delle fotomodelle prestate (con ottimi risultati) allo sport. Nella finale con l'Olanda, per la verità, l'occhio degli «appassionati» è caduto volentieri anche sulle avversarie. C'è poi una particolarità: le ragazze del volley spesso giocano truccate, dunque sono ancora più belle. «Ma è una questione di cabala - racconta Valentina Arrighetti - visto che noi siamo molto scaramantiche. La matita e il fard ci portano fortuna, guai a non usarle altrimenti le più anziane in squadra si lamentano.
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