Da una valle all’altra con gli sci ai piedi

Sciare da una valle all'altra, senza mai ripercorrere la stessa pista. È questo il sogno di ogni sciatore che si rispetti e, dopotutto, è un ritorno alle origini dell'attrezzo invernale, nato per spostarsi negli spazi del grande nord. Solo che allora gli spostamenti avvenivano in pianura o su leggeri pendii, mentre oggi una singola pista può superare dislivelli superiori ai 2000 metri. Una cavalcata di valle in valle non può che cominciare dalla Francia, patria per antonomasia dei grandi caroselli sci ai piedi, primo tra tutti quello delle Trois Vallées (www.les3vallees.com), in Savoia, con 600 km di piste. Si scia da Courchevel 1650 a Val Thorens, passando per tre valli e 8 stazioni sciistiche. Da non perdere le piste nella zona della Saulire, a Courchevel, la lunga discesa del Mont du Vallon e quella della Face, dove la nostra Deborah Compagnoni ha vinto la medaglia d'oro nel superG olimpico di Albertville, entrambe a Meribel, e la zona della Cime de Caron, a Val Thorens.
Spostandoci in Piemonte, vale la pena di visitare il comprensorio della Vialattea (www.vialattea.it). Grazie ai nuovi collegamenti realizzati per le Olimpiadi invernali di Torino 2006, passare da una valle all'altra è diventato ancora più facile. Per esplorare questa galassia bianca di 400 km di piste, si può iniziare da Sauze d'Oulx, paese del grande Piero Gros, vincitore di una Coppa del Mondo, per poi svalicare verso Sestriere e da qui a Sansicario, collegato con una cabinovia a Cesana, punto d'accesso al comprensorio dei Monti della Luna e alle piste di Claviere e della francese Montgenevre. I tracciati sono perfetti per ogni sciatore, anche se i campioni troveranno pane per i loro denti sulla Kandahar Banchetta G. Nasi, teatro delle prove veloci alle Olimpiadi, e sul Sises, dove si sono corsi il gigante e lo speciale. Un po' più a nord della Vialattea si può provare l'emozione di una sciata internazionale nel comprensorio Cervinia, Valtournenche-Zermatt (www.cervinia.it), a cavallo tra la Valle d'Aosta e la Svizzera. Qui si scia su 350 km di piste all'ombra del Cervino e le discese, in particolare sul versante italiano, sono larghe come autostrade. Da non perdere il Ventina, una «rossa» d'autore clunga 12 chilometri. In Lombardia c'è l'Adamello Ski (www.adamelloski.com) che consente di sciare su 100 km di piste da Temù a Pontedilegno e da qui al passo del Tonale e al ghiacciaio Presena. Da non perdere la pista Paradiso, uno dei tracciati più belli d'Italia. Nella vicina Svizzera, il carosello Engadin St. Moritz propone 350 chilometri di piste molto panoramiche e lo Snowsafari, che tocca tre cime di 3000 metri, percorrendo 100 chilometri di piste e 7000 metri di dislivello (www.engadin.stmoritz.ch/montagne). Spostandosi più a oriente, troviamo il Dolomiti Superski (www.dolomitisuperski.com), con 1200 chilometri di piste e 450 impianti a cavallo tra Trentino Alto Adige e Veneto. Qui l'esperienza più bella è quella che si vive sul Sella Ronda, il giro attorno al massiccio del Sella, toccando Val Badia, Val Gardena, Val di Fassa e Arabba. Lo si può percorrere in senso orario e antiorario (noi consigliamo questo) e richiede un giorno intero. Dal Sella Ronda si può sconfinare anche verso la Marmolada (da provare l'interminabile Bellunese) e verso Cortina d'Ampezzo (bella l'Armentarola, che torna dal Lagazuoi verso la Val Badia). Il nostro slalom virtuale termina in Austria, dove il carosello dell'Arlberg (www.skiarlberg.at) sfiora i 300 km di piste. Si va da St. Anton, in Tirolo, a Stuben, Zürs e Lech, verso il Voralberg. Si scia in uno di luoghi più nevosi al mondo, su piste prevalentemente in campo aperto e memorabili fuoripista. Non è da meno l'aspetto mondano della vacanza, con alcuni degli alberghi più lussuosi delle Alpi. Un esempio? L'Hospiz di St. Christoph, dove ha soggiornato anche Vladimir Putin, ha una delle più grandi cantine di Bordeaux al mondo...

ma questa è un'altra storia.

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