Un vantaggio per i pensionati e i lavoratori a reddito fisso Ma i consumi tardano a partire

CASA Prezzi immobiliari in discesa e tassi ai minimi: festeggia il popolo dei mutui

Vivere senza inflazione sarà possibile ancora per poco, perché già nei prossimi mesi i prezzi riprenderanno a salire, secondo le previsioni di Bankitalia. Ma per ora, l’orologio del tempo ha messo indietro le lancette, bloccando il carovita allo 0,8%, il livello più basso dal 1959. Certo, il clima non è lo stesso: e non solo perché non ci sono più le mezze stagioni. Allora l’Italia entrava negli anni del boom economico, oggi sta uscendo - e non tanto velocemente quanto vorremmo - da quelli della peggior crisi a memoria d’uomo. In comune, quelle due Italie hanno i cartellini dei prezzi che, oggi come allora, non aumentano.
È un vantaggio? Sì per chi lavora, meno per l’economia nel suo complesso. Certo, chi ha un posto fisso e sicuro, quindi un reddito garantito a fine mese, vede aumentato il proprio potere d’acquisto. E questo vale anche per i pensionati, come ha ricordato recentemente anche il ministro Brunetta, dal momento che il tasso di incremento dei trattamenti pensionistici per il 2009 (basato sull’inflazione del 2008) è del 3,1 per cento circa, ovvero più di 2 punti sopra l’inflazione. Come spesso avviene, però, il vantaggio per i singoli non si riflette automaticamente sul sistema: inflazione bassa significa infatti domanda debole. O, quanto meno, «in sonno»: se i prezzi sono fermi, infatti, manca lo stimolo ad accelerare gli acquisti. Perché comprare un’auto oggi, se fra sei mesi costerà la stessa cifra (o magari anche meno, se dovessero tornare gli incentivi: ma questa è un’altra storia)? I consumi, dunque, non sono ancora ripartiti a pieno regime, dando l’atteso segnale della ripresa economica.
Festeggia, in compenso, il popolo dei mutui, grazie ai tassi d’interesse scesi ai minimi record. E anche il credito al consumo presenta tassi sostanzialmente invariati. Ma rispetto a chi acquista a rate il televisore o il frigorifero, chi il prestito lo accende per comprare casa ha un vantaggio in più: i prezzi sensibilmente più bassi. Le quotazioni degli immobili, infatti, salgono - e scendono - più velocemente delle corrispondenti variazioni del carovita, quindi con un’inflazione bassa comprare casa è più conveniente. Sempre che ci si debba abitare: per chi cerca un guadagno o una rendita, infatti, investire in immobili in questo periodo è meno remunerativo. A meno che non si tratti di aree in sviluppo, nel qual caso gli investimenti immobiliari conservano tutto il loro appeal.
Tempi duri anche per i «Bot people», i risparmiatori che parcheggiano i loro soldi nei buoni del Tesoro.

Il rendimento dell’ultima emissione trimestrale da 3,5 miliardi, il 12 gennaio, ha toccato, infatti, un nuovo minimo storico dello 0,37%, dovuto anche alla domanda che è stata quasi tre volte superiore all’offerta: e solo il tetto imposto lo scorso ottobre dal Tesoro sulle commissioni massime ha evitato un rendimento sotto zero. Colpa dei bassi tassi d’interesse, ma anche dei timori dei risparmiatori nei confronti del mercato azionario.

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