La vendemmia? Si fa anche a Trinità dei Monti

La vendemmia non è una particolarità esclusiva dei Castelli Romani, ma si fa anche nel cuore del centro storico, a Trinità dei Monti, sopra piazza di Spagna. Quest’anno gli uccelli, pappagalli, merli e storni, sono rimasti a becco asciutto. Anticipando i tempi previsti per la raccolta, ma soprattutto coprendo tempestivamente a metà giugno il piccolo vigneto con una rete antiuccelli, la produzione è stata salvata.
Alle prime ore del mattino di ieri, 4 settembre, docenti e allievi dell’Istituto tecnico agrario «Emilio Sereni» di Roma, l’unica scuola superiore a indirizzo vitivinicolo della Regione Lazio, hanno raccolto oltre 150 chilogrammi di uva, alla presenza dei «padroni di casa», il consigliere ecclesiastico dell’ambasciata francese presso la Santa Sede Xavier D’Arodes e fratello Nicolas della Chiesa di Trinità dei Monti.
Nei giardini del convento francese del Sacro Cuore (gestiti dai Pii stabilimenti di Francia a Roma), cinque anni or sono, una rappresentanza di viticoltori di Narbonne (Francia) mise a dimora circa ottanta barbatelle di vitigni nativi della Languedoc (Carignan Nero - Syrah - Grenache nero - Picpoul - Moscato di Alessandria - Mourvèdre) e fu avviato un accordo di collaborazione con le due «Città del vino», Roma e Narbonne, la Scuola enologica Emilio Sereni e l’ambasciata francese presso la Santa Sede per la sua gestione e valorizzazione. Alla pur piccola produzione dello scorso anno, le cui 40 bottiglie 2007 in etichetta hanno riportato un mosaico rinvenuto ad Ostia Antica, e la cui prima uscita ha avuto luogo con successo al Vinitaly 2008, seguirà questa 2008, più sostanziosa (quasi in purezza “francese”) che porterà a una produzione di circa 100 bottiglie. Le uve sono state pigiate ieri in giornata e la gradazione zuccherina è particolarmente incoraggiante. Lo scorso anno il vino ha raggiunto una gradazione alcolica di oltre 14 gradi.


Per marzo, in occasione dell’imbottigliamento è prevista una cerimonia ufficiale di lancio dell’annata 2008, nei locali dell’ambasciata Francese presso la Santa Sede, magari in concomitanza con la designazione del nuovo ambasciatore, oggi vacante.

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