Vendola s’incorona candidato premier E subito attacca gli alleati del Pd

Nichi Vendola sfida la scaramanzia. E in barba ai flop che più o meno puntualmente hanno segnato i leader della sinistra «incoronati» come futuri premier dal patron del gruppo Espresso Carlo De Benedetti, si dice pronto a scendere in campo: per «sparigliare i giochi del centrosinistra»; e per costruire «il cantiere dell’alternativa», alias la nuova sinistra illuminata che riesca a compiere il miracolo di non inanellare una sconfitta dietro l’altra.
Il proclama che ufficializza la discesa in campo del leader di Sinistra e libertà è arrivato da Bari, a chiusura della tre giorni di lavori delle «Fabbriche di Nichi», una sorta di laboratorio programmatico che Vendola sogna di far diventare l’alter ego, sul fronte sinistra, del Meeting di Rimini di Comunione e Liberazione. «Io – ha scandito il governatore della Puglia – mi candido a ricostruire il cantiere dell’alternativa, sono candidato a sparigliare i giochi del centrosinistra se il centrosinistra si presenta con una vecchia liturgia. Perché io? Perché io sono voi – ha detto rivolto ai giovani – quando non sopportate il centrosinistra avendo la speranza di un mondo diverso. E perché a me è accaduto due volte di dover sconfiggere il centrosinistra per sconfiggere il centrodestra».
Altro che leader in pectore. Vendola si sente già incoronato. Durissimo il giudizio sul Pd: «Il centrosinistra – ha sottolineato Vendola – non fa un discorso capace di interpretare la crisi del mondo, la crisi dell’Europa e la crisi italiana. Non c’è cambiamento se non si dà una prospettiva chiara di fuoriuscita dall’ergastolo della precarietà». E ancora: «Il centrosinistra ha paura ad esprimere fino in fondo le proprie ragioni, che sono le ragioni di chi dovrebbe mettere in campo un’alternativa forte a questa esibizione impudica di un potere verminoso che oggi vede una ribollente esplosione di questione morale, una processione di camorristi, di massoni deviati, che accerchia Palazzo Chigi».
Quanto al programma, l’obiettivo è il solito: liquidare il Cav. Dunque no a governi di larghe intese. Urne subito e con tanto di primarie, sempre che il Pd abbia il coraggio di convocarle. «È finita una stagione politica – ha detto Vendola a SkyTg24 – dobbiamo chiudere questa esperienza, liquidare il berlusconismo e tornare alle urne». Vendola replica anche al ministro dell’Economia Giulio Tremonti: «Non c’è possibilità di un governo tecnico o di larghe intese».

E agli alleati del centrosinistra: «Le primarie non sono una minaccia per il Pd o per il centrosinistra, ma per la cattiva politica».
Tiepide le reazioni dagli alleati. Per Giorgio Merlo, Pd, più che le primarie il nodo vero è la politica. Sulla stessa linea i Verdi, che invitano a discutere di programmi.

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