«Verzaschi? Ma non era il nemico numero uno?»

In un libretto, curato da Augello, due anni di invettive dei Ds contro l’ex assessore alla Sanità ora passato al centrosinistra

Simone Turchetti

Da demonio a santo. La vicenda di Marco Verzaschi, ex assessore regionale alla Sanità che di recente è passato da Forza Italia nelle fila del centrosinistra (all’Udeur) ha del singolare. Non tanto perchè un membro di spicco di una forza politica abbia cambiato così repentinamente idea, quanto piuttosto perchè è stato accolto a braccia aperte dagli ex avversari. Questo in sintesi è il pensiero di Andrea Augello, di An, vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio. Augello ieri ha annunciato una singolare forma di protesta verso quello che ha definito un atto di trasformismo: la pubblicazione del libretto «Dei delitti e delle pene di Marco Verzaschi». Autore, inconsapevole, Giulia Rodano dei Ds, attualmente assessore alla Cultura nella giunta Marrazzo. Ovvero, fino a poco tempo fa, l’acerrima nemica di Verzaschi. Infatti il pamphlet, che sarà distribuito in 50 mila copie presso le Asl laziali, raccoglie due anni di caustiche dichiarazioni della Rodano in cui Verzaschi veniva accusato di distruggere la sanità regionale. L’intento è ovvio: dimostrare, soprattutto agli operatori della sanità, la mancanza di serietà della sinistra che prima ha demonizzato Verzaschi e poi l’ha convinto (secondo Augello, tramite la mediazione di Veltroni) a passare nelle sue fila. «Veltroni può affermare con orgoglio di aver precipitato il costume politico di Roma nella Campania e nella Calabria degli anni cinquanta» ha dichiarato Augello. Il riferimento è «Al Sud dei film di Totò e Peppino» in cui le coalizioni al potere nei piccoli centri sono il risultato di accordi sottobanco e di artifici furbeschi. Cose che non avvengono in nessuna capitale europea. Augello ha però precisato che la sua accusa non va all’ex alleato, perchè, ha dichiarato, «per il suo gesto esistono delle ragioni che non possono essere giudicate», quanto al comportamento della sinistra.
Ma, vale la pena dirlo, almeno Giulia Rodano viene salvata, perchè descritta nella prefazione come una persona che crede fermamente in quello che fa. Ciononostante, come l’ha presa l’involontaria autrice del libretto? Non bene: «Sono colpita dall’audacia editoriale di Augello, che senza consultarmi ha pubblicato un libro di cui io sarei l’autrice» ha dichiarato «è un’operazione che rasenta il banditismo politico». In realtà Augello sembra abbia parlato dell’iniziativa già durante una delle ultime sedute del Consiglio regionale, ma nessuno si attendeva un così rapido passaggio ai fatti. «Sia chiaro comunque che l’autore di quel testo è Augello, non io» ha precisato poi la combattiva Rodano, che poi ha aggiunto: «Non rinnego nessuna delle dichiarazioni e delle battaglie che ho combattuto in questi anni di opposizione a Storace».

Più serafico Verzaschi, per il quale «che in passato ci siano state dichiarazioni contrapposte tra maggioranza e opposizione è assolutamente normale, fa parte della naturale dialettica politica». Intanto, per il futuro Augello ha annunciato simili volumetti, dedicati agli stipendi d’oro e alla crisi di cassa in Regione.

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