Viaggio nelle strade di campagna della fede

Viaggio nelle strade di campagna della fede

Confraternite nel Genovesato, edito da De Ferrari, è libro indispensabile. Dagli autori, Pier Luigi Gardella, scrittore di storia locale, e Edoardo Meoli, giornalista, è definito una guida con il fine di «viaggio nella storia e nella fede, in Genova come lungo strade di campagna, tra piazzette assolate e mulattiere». Non a caso, Gardella è un alpino quindi buon camminatore oltre che essere attuale Priore della Confraternita di Santa Chiara e Meoli condivide con lui la passione del cercar notizie non solo in città, anche inerpicandosi per vie montane. Infatti delle 65 Confraternite raccontate, 31 (pp.49/129) sono in Genova ma le altre appaiono disseminate nel circondario, includendo non solo la costiera (Camogli, Recco, Santa Margherita, Lavagna) o le colline a ridosso della città, Bavari e Sant'Ilario, anche la terra di mezzo appenninica che s'incunea verso la pianura padana. Ricorrono i nomi di Campoligure, paese della filigrana, di Cogorno del Villaggio del Ragazzo, delle alessandrine Gavi ligure e Voltaggio, di Busalla come di Sestri Levante. La nostra Diocesi va da Arenzano a Camogli (1000 kmq circa) con un cuneo nel gavese alessandrino, mentre Savignone e Casella, appartenenti alla Diocesi di Tortona, rappresentano un altro cuneo che rompe l'area territoriale restandone fuori.
Pur se è casualità per l'ordine alfabetico di trattazione, la prima Confraternita descritta si trova ad Arenzano, fondata nel 1408. È dedicata a Santa Chiara come la seconda, che è a Bogliasco e risalente al 1403. Sembrano chiudere in un abbraccio di devozione Genova. Segue poi la descrizione dell'Arciconfraternita di San Bernardo a Busalla e, a fine libro, di tre Confraternite con sede a Voltaggio. A ciascuna Confraternita è dedicata una scheda di poche pagine, con uno specchietto secondo alcune domande del giornalismo: dove?, quando? (anno di fondazione), chi? (Priore attuale), e altri due quando? riguardo la festa patronale e l'orario di visita.
Le Confraternite liguri, le cui prime notizie risalgono al 1230, conservano il patrimonio più ricco e segreto della Liguria. Nei gruppi lignei processionali è «un'incredibile galleria di scultura dalla fine del Cinquecento con Filippo Santacroce al gran teatro barocco di Poggio e Maragliano». Nel corredo processionale, dalle mazze pastorali eseguite dagli argentieri genovesi alle vesti in raso e velluto ricamate a filo d'oro e argento, non mancano pezzi unici come la gualdrappa di velluto blu e ricami in oro del cavallo di San Giacomo (Genova). Si ricordi il pregio di alcuni presepi come il settecentesco del Maragliano conservato nell'Oratorio di Staglieno del SS. Sacramento e di San Bartolomeo. Si considerino parole di Franca Faustini Guelfi che ha firmato la prefazione e ricorda in una recente ricerca sulla Valpolcevera di aver visto: «splendide opere sinora mai studiate, dall'affresco quattrocentesco dell'Oratorio dei Santi Pietro e Andrea ad Isoverde agli argenti dell'Oratorio di Sant'Alberto Eremita di Gallaneto».
A questo Santo sono dedicate alcune Confraternite come quella di Struppa. Di lui si racconta che eremita sul Monte Contessa sopra Sestri Ponente salvasse da un lupo un bimbo in fasce. Ecco, se qualcosa manca nel libro, è una breve vita dei Santi cui sono intitolate le Confraternite: per sapere chi sono. Scorrendo la sostanziosa bibliografia se di essi qualcosa ci viene raccontato è perché tra le fonti figurano monografie a loro riguardo. Su Sant'Alberto è la tesi di laurea di Luciano Venzano, su Le Casacce un volume della Guelfi per la Cassa di Risparmio di Genova e Imperia, sulle Memorie della Parrocchia di Busalla ha scritto Gianluca Coletto e Giuseppe Oddone, già rettore all'Emiliani, su La Chiesa di Santa Maria Assunta a Nervi (dove è la sede dei Bianchi di Caprafico).
Altra via da percorrere è offrire un quadro d'insieme sul perché le Confraternite si stabilirono in un luogo e sulla loro rete. È solo un assaggio l'accenno al 1399 quando i Bianchi di Provenza dilagarono lungo la costiera ligure con un'istanza di rinnovamento e ritorno alla Chiesa povera delle origini: vorremmo saperne di più, in tal senso è un invito agli autori.
Un esempio: quando raccontano dell'Arciconfraternita di San Michele Arcangelo a Recco, vorremmo capire se sia sorta sul cammino dei pellegrini da Mont Saint Michel a San Michele al Gargano. Una notazione di tal tipo ricorre riguardo la Confraternita di San Giacomo della Marina a Genova, testimonianza dell'antica devozione dei pellegrini sulla via di Campostella. In questo Oratorio, per il discorso artistico, le 11 tele alle pareti con momenti della vita di San Giacomo, sono a firma del Carlone, del Piola, del Grechetto.

Nel grande discorso d'arte e di fede anche tante le curiosità dalla tradizione come la notizia che nell'Oratorio di Sestri Ponente l'immagine del Santo Cristo non è più andata in processione dal 1922 quando s'invocò la pioggia come se si fosse in terra africana e non a Genova.

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