Cronache

Viaggio sulle antiche strade tra Quarto, Nervi ed Albaro

Un percorso orizzontale da Nervi a San Martino di Albaro disseminato di chiese battesimali e suffraganee collegate da strade medioevali. A porre l'accento sulla storia del cammino umanizzato a levante è Giovanni Meriana che ha presentato: «Antica viabilità a Quarto. Dal Medioevo all'Ottocento» in una conferenza con videoproiezione al centro Civico di Quarto. Obiettivo: spiegare e cercare di capire come si è sviluppato storicamente e culturalmente nel corso dei secoli il levante genovese con un occhio di riguardo al suo quartiere: Quarto. L'ex professore di Lettere Moderne e Geografia ed ex assessore comunale alla Cultura, compiuti i suoi primi ottanta anni ha consegnato alla comunità una serie di immagini che raccontano di testimonianze di chiese, a partire da quella di San Siro di Nervi, di San Pietro di Quinto, di Santa Maria della Castagna e di San Giovanni Battista di Quarto e delle antiche strade che collegavano tali centri religiosi.
«Parlo di Antica Romana di Quarto, Quinto, Nervi e della Castagna - spiega Meriana - strade che congiungevano le chiese intese come primi centri di aggregazione. Intorno a loro sorgevano infatti primitivi nuclei abitativi. È opportuno precisare che il termine “romana” va inteso come “romanico” e cioè “medioevale”. Qui i romani non sono mai passati. Sono arrivati a Genova ma per via mare o attraverso strade interne». Soddisfazione per l'iniziativa è stata espressa anche da Maria Pia Turbi storica collaboratrice del Centro civico di Quarto: «È importante conoscere il nostro territorio, perché, più si diffonde la conoscenza, più si diffonde la cultura della conservazione». Conservazione che si traduce in cinquanta immagini frutto di un lavoro di ricerca e di raccolta fotografica del territorio che ha ricevuto il benestare dalla Commissione culturale San Giovanni Battista che ha promosso l'iniziativa: «Ho portato avanti il progetto perché ritengo sia utile e interessante portare a conoscenza il quartiere di Quarto della propria storia.

Rappresenta poi una risposta alla parrocchia di San Giovanni Battista, oggi retta da don Francesco, sacerdote attento all'aspetto culturale e storico del nostro quartiere».

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