Da viale Abruzzi a Fulvio Testi Quando guidare è un pericolo

I più pericolosi sono sempre gli stessi: quelli in concomitanza con i viali e le strade ad alto scorrimento. Dove automobilisti e motociclisti tendono a scivolare via, soprattutto nelle ore notturne. Schiacciando il piede sul pedale dell’acceleratore convinti che in quel momento non passi nessuno a intralciare il passaggio. La mappa degli incroci e delle vie a rischio incidenti a Milano comincia dalle circonvallazioni della 90 e della 91, dai grandi vialoni come Forlanini, Abruzzi, Zara, Tibaldi, viale Marche e viale Umbria. E continua lungo i Bastioni delle mura spagnole fino in viale Certosa. Su queste strade gli scontri, nella maggior parte delle volte, avvengono per colpa dell’eccessiva velocità o per il mancato rispetto dei segnali di stop. Proprio come è successo venerdì mattina in corso Buenos Aires, all’angolo con Regina Giovanna, quando una Bmw, guidata da un tunisino ubriaco, ha bruciato il semaforo rosso e si è schiantata prima contro un autocarro finendo la sua corsa nella vetrina di un negozio. Il bilancio è stato di un morto e cinque feriti, di cui tre in gravi condizioni. «Ma l’incidente di Buenos Aires è stato abbastanza casuale - spiega Roberto Miglio, delegato Rsu della polizia locale -. Quella è una strada troppo semaforizzata e il traffico normalmente scorre piuttosto lento. Semmai ci possono essere dei tamponamenti. Lo scontro dell’altro giorno era dovuto ad altre cause: tutti e due i guidatori delle vetture andavano a forte velocità. Uno aveva fretta di tornare a casa e l’altro di iniziare il lavoro».
Poi c’è anche il buio, la fretta, la stanchezza a provocare gli incidenti e quel maledetto telefono cellulare dal quale non si stacca mai lo sguardo. Nemmeno quando si guida. «Ma la ragione principale rimane l’alta velocità», precisa il vigile. Come quella contro cui combattono i residenti di viale Abruzzi, soprannominata da chi vive lì intorno, Vav, viale ad alta velocità. E dove nei primi sei mesi del 2009 ci sono stati trenta scontri. Da piazzale Loreto a piazza Ascoli il percorso viene scambiato per un’autostrada: basta prendere il primo semaforo verde all’incrocio con via Piccinni per inanellare i successivi, fino allo stop con via Paracelso. «Tutti i vialoni ad alto scorrimento sono pericolosi, soprattutto nelle ore notturne - continua Miglio - quando gli automobilisti tendono a scivolare via. Purtroppo sono aumentate anche le ragioni di distrazione al volante. Prima c’era l’autoradio, poi gli auricolari e ora il cellulare».
E se nel 2009, il tasso di mortalità per incidenti stradali è diminuito rispetto agli anni precedenti quando il numero dei decessi era di 83 per il 2007 (24.458 i sinistri rilevati) e 75 nel 2008 (23.147 incidenti), a preoccupare ora è il problema dell’alcol alla guida. A fronte di 4.525 controlli, nel 2008 erano stati 1.275 i guidatori positivi all’alcol test che tradotto significa una persona su quattro. Più di seicento gli schianti causati dall’ebbrezza alla guida e 1.093 i feriti. Nei primi quattro mesi del 2009, a fronte di oltre 1.000 fermati, più di 400 sono stati trovati positivi. Ciò vuol dire che la media si è alzata e, ogni tre controlli, almeno un conducente risulta ubriaco.
L’elenco delle strade e degli incroci più pericolosi continua con viale Fulvio Testi, Forze Armate. In via Valassina lo scorso aprile un ciclista era stato travolto e ucciso da un’automobile che aveva perso il controllo ed era salita sul marciapiede. Qualche settimana prima una donna era stata investita da un’auto in viale Tibaldi. «Una parte del cavalcavia Bacula è chiusa al traffico e dalle 22 alle 7 del mattino c’è il divieto di circolazione proprio perché era una strada dove avvenivano molti incidenti - conclude il delegato Rsu della polizia locale -.

Non c’è un incrocio più killer degli altri, un tempo poteva essere quello tra viale Zara e viale Marche, ma poi è cambiata la semaforistica e non è più così. Ma ripeto: il problema degli scontri è essenzialmente la velocità. I semafori lampeggianti inducono solo il rallentamento delle auto».

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