Vibo Valentia, malasanità: non c'è posto in ospedale Muore mamma di 30 anni

Una donna di 30 anni, operata di parto cesareo è morta mentre veniva trasportata all’ospedale di Lamezia Terme. A Vibo Valentia non c'erano posti liberi. Il medico: "Abbiamo fatto il possibile"

Vibo Valentia, malasanità: 
non c'è posto in ospedale 
Muore mamma di 30 anni

Vibo Valentia - Ancora una tragedia della malasanità. Una donna di 30 anni Eleonora Tripodi, operata per la terza volta di parto cesareo in una clinica privata, dopo aver dato alla luce una bimba, è morta mentre veniva trasportata nel reparto rianimazione dell’ospedale di Lamezia Terme. A Vibo Valentia, ieri pomeriggio. La donna arrivata in clinica con la placenta che aveva bucato l’utero e provocato una forte emorragia, è stata sottoposta a parto cesareo, il terzo appunto, ma i sanitari non hanno potuto fare altro se non porta alla luce una bimba che gode ottima salute. Per la mamma, purtroppo, non c’è stato nulla da fare. Della vicenda è stata interessata la magistratura che ha aperto un'inchiesta.

Il medico: "Imponente emorragia" "Abbiamo fatto tutto il possibile per salvare la vita di Eleonora Tripodi e la sua morte non è dipesa da nostre negligenze". Lo ha detto il ginecologo Domenico Princi, uno dei medici che hanno assistito la donna. "La signora - ha aggiunto Princi - aveva già avuto due cesarei. Il terzo rappresentava, dunque, un intervento a rischio che comunque eravamo in grado di affrontare. Il problema è sorto perchè la placenta si è impiantata in parte fuori dall’utero. Questo ha provocato una immediata e imponente emorragia che ha messo a rischio gravissimo la vita della madre e del feto.

Siamo intervenuti tempestivamente per bloccare l’emorragia alla madre con l’isterectomia chiudendo le fonti emorragiche provocate dalla placenta che aveva infiltrato gli organi vicini, fra cui anche la vescica. Una volta provveduto a bloccare l’emorragia e avere effettuato varie trasfusioni, perchè la donna aveva perduto molto sangue, ne abbiamo disposto il trasferimento nel reparto di rianimazione più vicino".

 

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