Il vigile con la vocazione dell’asso pigliatutto

L’appellativo di «baffo pigliatutto» glielo avevano affibbiato a sua insaputa già ai tempi del comando di via Montecatini, vuoi per i bianchi e vistosi mustacchi, vuoi perché gli eventi hanno sempre catalizzato su di lui cariche d’ogni ordine e grado. E nonostante il passare del tempo, neanche adesso che ha conquistato la poltrona più ambita della polizia municipale Giovanni Catanzaro sembra voler smentire la nomea che l’ha accompagnato negli anni della sua irresistibile ascesa.
Dopo i mesi febbrili del toto-comandante, un nuovo tam tam sta agitando in queste ore la municipale. Si vanno infatti intensificando le voci secondo le quali Catanzaro avrebbe intenzione di candidarsi nella lista di una sigla sindacale per il rinnovo delle cariche elettive dell’Ipa, l’istituto di previdenza e assistenza del Comune di Roma. Il primo febbraio si aprono i termini per la presentazione delle liste, il 28 e il primo marzo si voterà. Ma ai piani alti di via della Consolazione si dice che il comandante dei «pizzardoni» si stia dando un gran da fare, e avrebbe già iniziato la sua «campagna elettorale». Di ufficiale non c’è ancora nulla, né è possibile sapere se le voci insistenti alla fine si concretizzeranno. Di certo, se Catanzaro dovesse candidarsi ed essere eletto, per lui non si tratterebbe di un esordio ma di una conferma, poiché già sette anni fa era approdato nel consiglio d’amministrazione dell’Ipa, che si occupa di 28mila dipendenti comunali, e che probabilmente ha avuto un ruolo non secondario nella paziente tessitura dell’invidiabile rete di relazioni che anche i detrattori riconoscono al comandante.
In molti in queste ore si stanno chiedendo se la voce della possibile candidatura di Catanzaro sia già giunta alle orecchie del sindaco, e in caso affermativo quale sia il parere del primo cittadino in merito a un’iniziativa che senz’altro farà discutere. A norma di legge e di statuto, infatti, non v’è nulla che vieti al capo dei vigili urbani di concorrere per il rinnovo delle cariche elettive dell’Ipa. Ma agli osservatori più attenti non è sfuggito che l’eventuale decisione del comandante di scendere in campo nella lista di una determinata organizzazione, qualsiasi essa sia, potrebbe pregiudicare d’ora in avanti le relazioni sindacali all’interno di un Corpo già gravato da mille problemi. E potrebbe – a torto o a ragione - inficiare agli occhi degli agenti della polizia municipale l’immagine di una guida «super partes».
Non resta che attendere la presentazione delle liste per sapere se le voci insistenti diventeranno realtà, e se il sindaco riterrà di prendere posizione in una questione così delicata che riguarda un dirigente che lui stesso lo scorso autunno ha nominato ai vertici della municipale, dopo un lungo periodo di interim. Quel che è certo è che tutto questo non sarebbe potuto accadere in un momento meno indicato: lunedì Catanzaro presiederà la commissione del concorso interno al Corpo, e con ogni probabilità avrà un ruolo anche nell’imminente concorso per la selezione dei nuovi arrivi.

Naturalmente nessuna candidatura e nessuna elezione potrà mai intaccare la correttezza delle persone e delle prove di concorso, questo è fuori discussione. Ma c’è chi invoca per similitudine l’aurea regola che disciplina la condotta dei magistrati: che non devono soltanto essere imparziali, devono anche apparire tali.

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