Vincenzi: "Tragedia imprevedibile" Ma perché le scuole erano aperte?

Mentre il maltempo continua a flagellare la Liguria, si scatena la polemica contro il sindaco di Genova, Marta Vincenzi. "Una tragedia imprevedibile", eppure l'allerta era stata lanciato tre giorni fa. Polemiche sulle scuole. La Vincenzi: "Meno male che non le abbiamo chiuse". Di Pietro cavalca la tragedia, attaccando il governo

Vincenzi: "Tragedia imprevedibile" Ma perché le scuole erano aperte?

"Una tragedia imprevedibile". Come non concordare con il sindaco di Genova, Marta Vincenzi. Anche perché, se fosse stata prevedibile, non staremmo qui a contare le vittime e a vedere le strade del capoluogo ligure inondate all'inverosimile. Ma in realtà, era da giorni che si sapeva che in Liguria si sarebbe scatenato il maltempo. Il servizio metereologico del ministero della Difesa, come riportato dal blog di Piero Vietti del Foglio, era da tre giorni che aveva lanciato l'allarme rosso in Liguria, cioè "molto pericoloso".

Per capire meglio la definizione dell'allerta, il sito dell'aeronautica spiega: "Livello di vigilanza molto alto, raro. Sono attesi eventi meteorologici di grande pericolosità, con manifestazioni di intensità particolarmente elevata e forti disagi alle attività antropiche (straripamento di grandi fiumi, nevicate abbondanti su aree ad elevata densità abitativa, venti di notevole intensità). Sono ipotizzabili provvedimenti ad elevato impatto sociale, che va dal blocco generalizzato dei trasporti sino ad azioni coercitive sulla popolazione".

Insomma, difficile che la protezione civile locale e le autorità competenti non sapessero cosa sarebbe successo a Genova. Lo sapevano, infatti, (come ha anche spiegato il primo cittadino genovese), ma qualcosa non ha funzionato. La Vincenzi si è detta sicura che "nemmeno con gli strumenti che abbiamo è possibile prevedere questi fenomeni".

"È una tragedia terribile - ha sottolineato il sindaco - Io non mi sento di dare la colpa a nessuno. Il Fereggiano era un fiume di sicurezza su cui da tempo si era attivata l’attenzione della Protezione civile e del presidente della Regione. Sono stati fatti lavori dal Comune, tutto sulla base del piano di bacino". In quel punto, osserva Vincenzi, "nel giro di qualche minuto si è sollevato un muro d’acqua a una velocità spaventosa".

Il sindaco di centro sinistra ha fornito anche la sua definizione di allerta: "Vuol dire che non ci deve essere nessuno per strada o in auto nelle zone esondabili. Bisogna mettersi in salvo. Non c’è altro da fare. Allerta due vuol dire questo, piogge di straordinaria entità. Lo abbiamo visto l’anno scorso a Sestri Ponente e oggi, in questo modo così cruento e imprevedibile. Non c’è modo di prevevedere o prevenire eventi simili". La domanda allora è: perché la gente era per strada?

"Sono due giorni che diciamo che ci sarà un’allerta 2 - ha aggiunto la Vincenzi - e che, in questa situazione, non si devono utilizzare i mezzi privati. Abbiamo assistito a decine di salvataggi da parte dei vigili del fuoco che hanno soccorso persone che si erano messe in pericolo da sole. Sono le azioni individuali che vanno modificate. Se c’è una cosa di cui mi rammarico, è di non aver fatto più terrorismo, di non aver lanciato un messaggio ancora più forte ai genovesi. È come se ci fosse una guerra in corso. Bisogna correre in salvo".

Da due giorni si sapeva dell'allarme, eppure le scuole sono rimaste aperte. Ma per la Vincenzi è stato un bene. Infatti, su Repubblica il sindaco ha spiegato: "I bambini si sono salvati stando a scuola. Se fossero stati per strada o in macchina sarebbe stato molto peggio. Se la gente deve andare a lavorare e il giorno prima comunichi che la scuola è chiusa, tutti prendono le macchine per portare i bambini dai nonni. Tenere aperte le scuole ha significato dare una possibilità in più alle famiglie. E nelle scuole aperte si è rifugiata anche tanta gente che era in giro e non aveva trovato riparo alternativo".

Intanto però domani le scuole chiuderanno e in due istituti scolastici (Giovanni XXIII e Parini-Merello) alcuni ragazzi sono bloccati all’interno, ai piani alti, per motivi di sicurezza. E proprio sulle scuole si è scatenata la polemica sul web nei confronti del primo cittadino. Commenti sulla pagina ufficiale di Facebook della Vicenzi criticano il fatto di non essersi mossi in anticipo. Su Twitter, alcuni utenti se la prendono con la Vincenzi. "Tornata a casa. In giro si respira rabbia e preoccupazione" scrive Susanna Gallo. Paolo Ratto commenta: "In tutto ciò, sentire il sindaco che pur contraddicendosi ogni 2 secondi, vuole avere ragione, fastidia non poco". Leonardo Poggi critica la decisione del sindaco Marta Vincenzi di non aver chiuso le scuole e propone: "Se pensate che il sindaco si debba dimettere, usate il tag #vincenzidimettiti". Marco Orrù difende invece il sindaco così: "Oh i migliori che sto sentendo colpevolizzano il sindaco di Genova. Cosa deve fare? Bersi l'acqua che sta venendo giù?".

Matteo Rosso, capogruppo Pdl, ha dichiarato che "questo disastro potesse essere evitato o forse contenuto, soprattutto dopo aver assistito alla drammatica esperienza delle Cinque terre e di Spezia di pochi giorni fa, se si fosse provveduto ad un urgente pulizia dell'alveo dei fiumi, ad una corretta manutenzione dei tombini e se si fossero tenute chiuse le scuole nella data di oggi, considerato che ieri sera è stato diramato un comunicato con cui la giunta comunale raccomandava ai cittadini di non uscire di casa se non in casi di estrema necessità".

Sulla tragedia in corso è intervenuto anche l'ex pm Antonio Di Pietro che ha subito difeso a suo modo la Vincenzi, utilizzando l'occasione per sparare contro la casta cui appartiene e contro il governo.

"Ma che Paese è quello in cui si muore di pioggia? Un Paese nel quale si continuano a sprecare soldi in armamenti e privilegi della casta, dove si insiste nel voler costruire un ponte inutile, e non si mette in sicurezza il territorio, non può pretendere di chiamarsi civile".

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica