(...) Il virus si è diffuso nelle scuole, dimezzando il numero dei bambini in aula, con una percentuale delle assenze che supera il 30 per cento. Ma la situazione sembra sotto controllo, soprattutto negli ospedali e nei pronto soccorso. «Certo, arrivano più richieste - spiega lassessore lombardo alla Sanità, Luciano Bresciani - soprattutto di mamme preoccupate per i propri figli, ma non ci sono elementi di allarme». Lintasamento degli ospedali è «lultima cosa di cui ci preoccupiamo - aggiunge -. Abbiamo in mano i dati di un monitoraggio aggiornato con costanza e siamo in linea con le attese, non cè nessun elemento in più di allarme». Secondo lassessore, inoltre, il numero dei casi acuti e delle complicanze «è sotto le attese». Bresciani sostiene che ci sia una rete elastica di sistema pronta a far fronte ai picchi di contagio. E ribadisce che «andare al pronto soccorso non serve a nulla» ma è molto meglio curarsi a casa per evitare ulteriori contagi. Per le vaccinazioni, i cittadini possono chiedere maggiori informazioni agli ambulatori dellAsl di appartenenza.
Dagli ospedali milanesi arriva conferma che le situazioni nei pronto soccorso sono sotto controllo. Ma Milano non si fa cogliere impreparata. Contro il primo boom di casi d'influenza l'Asl nel fine settimana ha fatto partire il piano d'emergenza recuperando più posti letto possibili in città, coinvolgendo le strutture sanitarie che non sono dotate di pronto soccorso. E non solo, altri posti letto da dedicare ai pazienti colpiti da virus sono stati reperiti nei reparti di chirurgia di tutti gli ospedali cittadini. Un arruolamento che riguarda ben 35 tra nosocomi e cliniche. È il caso del Cardiologico Monzino, della clinica San Siro, dell'Istituto Nazionale dei Tumori, dello Ieo, della Fondazione Maugeri e della clinica Sant'Ambrogio. Una strategia anti-pienone che fortunatamente ieri non è stata necessaria. Anche per il 118 è stata una giornata abbastanza tranquilla. «Niente a che vedere con domenica scorsa - spiega Giovanni Sesana, responsabile del 118 - allora i pronto soccorso erano stati presi d'assalto ed alla nostra centrale sono arrivate ben 2.400 telefonate, il 30% in più del solito. Un aumento dovuto ai casi di influenza A che ha spinto l'Asl a far scattare da venerdì scorso il piano di emergenza per il reperimento di posti letto disponibili». Il giorno di Ognissanti per quanto riguarda il 118 è trascorso, dunque abbastanza tranquillo: alle ore 20 alla centrale che smista le ambulanze erano arrivate 1.661 telefonate cui sono seguiti solo 916 interventi dei soccorritori.
Maria Sorbi
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