Influenza «A» a tutto campo. Il viceministro Ferruccio Fazio rassicura; a Napoli quattro studenti risultano positivi al test della pandemica; in Cina parte unimponente vaccinazione di massa, con una fiala mono dose che sembra tutto il mondo voglia copiargli. Cè infatti molta attenzione a questo nuovo prodotto che può risolvere di gran lunga il problema della copertura vaccinale per tutti. Attualmente infatti sono previste due dosi da somministrare a ogni paziente per immunizzarlo. Ma le sperimentazioni lasciano ben sperare. Negli Usa hanno approvato tutti vaccini a dose unica. E ieri, limmunologo Gianni Rezza, dellIstituto superiore della Sanità, non ha escluso che anche in Italia si possa utilizzare una sola fiala anziché due per ogni paziente: dimezzando i costi e raddoppiando la copertura vaccinale. «Studi scientifici confermano che una sola fiala può essere sufficiente, ma dobbiamo verificarlo con precisione», ha spiegato lesperto. Che non si sorprende per la decisione di non vaccinarsi del viceministro Fazio. «Gli over 65 sono quelli che statisticamente risultano più immunizzati. Almeno uno su tre di loro non corre rischi per linfluenza A perché in passato è stato esposto a virus simili».
Insomma, nonostante limmagine giovanile di Fazio, lui, che ha compiuto 65 anni nello scorso agosto, può snobbare il vaccino antipandemico senza problemi. Ma non quello contro linfluenza stagionale. E non a caso, Fazio approfitterà della copertura vaccinale già disponibile nelle farmacie.
GIOVANI E VIRUS Quelli che devono temere il virus pandemico sono invece i giovani. Risultati i più sensibili al nuovo ceppo. Con lapertura delle scuole, infatti, il virus potrebbe diffondersi in maniera più consistente rispetto a quanto è avvenuto fino ad ora. Ma la diffusione non significa pericolosità. A Napoli, per esempio, sono avvenuti i primi contagi. Tre ragazzi del liceo e una ragazza delle scuole medie. Ognuno di loro ha accusato i sintomi tipici del virus H1N1 ma nessuno ha presentato complicazioni e alcuni di loro non hanno neppure la febbre. Per precauzione sono state sospese le lezioni per due giorni nelle classi frequentate dagli studenti malati.
VIRUS E CINA La popolazione giovanile è quella che comunque va seguita in modo capillare. Lo sanno bene anche in Cina, la prima nazione che ha già dato il via a un imponente piano di vaccinazione contro l'influenza A, partendo proprio dagli studenti di Pechino. Il gigante asiatico è in prima linea negli sforzi di produzione del vaccino contro l'influenza suina, ma secondo Pechino le scorte non basteranno.
ISPETTORI A MESSINA In Italia, invece, la situazione è sotto controllo. Fazio ha confermato che il vaccino contro lA H1N1 sarà pronto tra il 15 ottobre e il 15 novembre. Il virus A non ha subito mutazioni e l'andamento di questa influenza risulta essere più benigno del previsto. «Credo sia opportuno dare una comunicazione ai cittadini precisa e trasparente come ha fatto il governo sin dall'inizio», ha detto Fazio riferendosi alle dichiarazioni di alcuni scienziati. «Dare numeri non è una buona idea - ha sottolineato - ed è anche molto difficile farlo». Poi un accenno alla paziente di Messina. «Potrebbe essere la prima paziente italiana vittima del virus A/H1N1 ma bisogna evitare allarmismi», ha spiegato Fazio che comunque ha inviato a Messina due ispettori. Gli esperti dovranno verificare se nel trattamento del caso siano stati seguiti correttamente i protocolli sanitari definiti dal ministero. E per evitare disguidi in futuro Fazio ha annunciato larrivo di una circolare per definire le indicazioni che dovranno seguire le Regioni nei casi gravi.
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