Vista sul Golfo a 600 euro al mese. Non pagati

Morosi e contenti. All’Arenella, due famiglie versano per le abitazioni della Regione 150 e 100 euro al mese

Napoli Case al Vomero, Chiaia, l’Arenella, in centro: affitti che riportano all’indietro nel tempo di 20-30 anni. Invece siamo nel 2009 e, pagare l’affitto di un appartamento di 120 metri quadrati in via Aniello Falcone, una delle strade più belle di Napoli, qualche volta finita nelle commedie degli anni Cinquanta e Sessanta, la miseria di 700 euro, è quasi come prendere un terno al lotto.
Fino a qualche anno fa, l’ex bancario Pasquale Citarelli ne pagava circa 300 poi è scattato l’adeguamento e il canone è stato poco più che raddoppiato.
Il pensionato racconta di avere messo mano alla tasca e di avere provveduto in proprio alle ristrutturazioni occorse nel tempo. «Ci sono pressioni politiche per mandarmi via da qui. Il panorama è meraviglioso e fa gola a tanti ma io resisto», spiega Citarelli.
Affitto contenuto ma è anche moroso il Coordinamento regionale degli handicappati, 120 metri quadrati al Corso Vittorio Emanuele, la strada più lunga (e tortuosa) di Napoli, con vista sul golfo in diversi punti. Non pagano perché si definiscono un ente morale che dovrebbe ricevere in comodato d’uso il locale dove si battono per i diritti degli handicappati. Anzi, dal Corso Vittorio Emanuele, lanciano accuse: «Qui, ci sono ancora le barriere architettoniche: un problema che in una città civile non dovrebbe esistere», spiegano al Coordinamento. La sede costerebbe appena 670 euro al mese ma quei soldi la Regione non li ha mai visti. «Ma le spese di ristrutturazione le paghiamo noi», dicono in associazione.
Case modeste ma canoni sicuramente non adeguati alla realtà in via Alfredo Rocco, nel cuore della vecchia Arenella, nella collina di Napoli. Due famiglie che occupano la case della Regione Campania, pagano rispettivamente 150 e 100 euro al mese. Nel primo caso, la signora Anna Maria Varriale dispone di un appartamentino di tre stanze con bagno e cucina mentre la famiglia Caruso, due figli disoccupati a carico, vive in un monolocale.


Insomma, anche se a poche centinaia di metri, in via Girolamo Santacroce 60, dove a mille euro al mese ci vive il capo della Cisl, Pietro Cerrito, 120 metri quadrati con vista sul golfo, la distanza tra queste due situazioni, sembra abissale.

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