È vivo Gao, avvocato dissidente cinese

È scomparso da un anno: degli agenti l'avevano portato via da casa dei suoi parenti. Ora un reporter e un collega sono riusciti a parlargli al telefono. Ma è mistero sulle sue condizioni

È vivo Gao, avvocato dissidente cinese

L'avvocato scomparso è vivo. Il dissidente che fa paura alla Cina è nascosto, ma ancora in vita. Anche se nessuno sa in che condizioni si trovi. Gao Zhisheng, uno dei più noti avvocati democratici della Repubblica Popolare scomparso da oltre un anno, si troverebbe in un monastero nel nord del Paese. Almeno così risulta da due conversazioni telefoniche che lo stesso Gao ha avuto con un suo collega avvocato e con un reporter di un'agenzia di stampa internazionale. Le due telefonate sono considerate come una prova che il famoso dissidente è ancora vivo, ma non sciolgono il mistero che avvolge la situazione nella quale si trova.
Gao, che ha 46 anni, è stato visto l'ultima volta il 4 febbraio 2009 nella casa di alcuni suoi parenti nella provincia settentrionale dello Shanxi: proprio lì è stato prelevato da un gruppo di poliziotti in borghese. Poi, più nulla. Al reporter della Reuters che lo ha raggiunto, e che lo aveva già intervistato in passato, Gao ha detto di «voler vivere tranquillo per un po' di tempo» e di trovarsi in un monastero buddhista nello Shanxi. Quando gli è stato chiesto se abbia intenzione di raggiungere la moglie e le figlie - che sono fuggite clandestinamente dalla Cina e hanno avuto asilo politico negli Usa - Gao ha affermato che «non è così facile». Secondo il giornalista l'avvocato è «probabilmente sotto sorveglianza della polizia e non ha voluto aggiungere altri commenti». Anche l'avvocato Li Heping, impegnato come Gao nella difesa dei diritti umani, ha ha detto di aver parlato con il suo collega, al telefono. «Sono sicuro che fosse lui. Posso dire, per il modo nel quale mi ha parlato, che era lui». Li Heping ha aggiunto che Gao «non voleva dilungarsi» sulla sua situazione attuale.
Nel primo periodo seguito alla sua sparizione le autorità cinesi si sono rifiutate di fornire informazioni sulla sua sorte, tanto da far temere che fosse morto. Negli ultimi due mesi però, pressate dall'opinione pubblica internazionale e da autorevoli esponenti di governi stranieri - ultimo in ordine di tempo il ministro degli esteri britannico David Miliband durante la sua recente visita a Pechino - le autorità hanno cominciato a dare notizie, anche se parziali e contraddittorie. Il portavoce del ministero degli esteri Ma Zhaoxu ha affermato a varie riprese di «non poter sapere dove si trovano 1,3 miliardi di cittadini cinesi» e che Gao «sta dove deve stare». In febbraio, l'ambasciata cinese a Washington ha comunicato alla fondazione umanitaria Dui Hua che Gao si trovava ad Urumqi, nel nordovest del paese, dove stava «lavorando».
Gao è uno degli iniziatori del cosiddetto «movimento degli avvocati», un gruppo che si batte per il rispetto della legge e per i diritti civili dei cittadini cinesi.

Cristiano protestante, Gao si è attirato le ire del governo cinese difendendo alcuni esponenti del Falun Gong, una setta religiosa perseguitata da anni dalle autorità. Nel 2006 era stato condannato a quattro anni di prigione ed era uscito in libertà provvisoria grazie alla «buona condotta» tenuta in carcere. Poi la scomparsa, fino alle ultime, frammentarie notizie.

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