Alberto Toscano
da Parigi
«I poliziotti della brigata finanziaria hanno effettuato, col consenso della Procura di Parigi, una discreta missione nel dipartimento della Corrèze, sulle terre di Bernadette Chirac, nei giorni 14 e 15 novembre, allo scopo di condurre operazioni di verifica riguardanti la moglie del capo dello Stato», scrive il quotidiano parigino Le Monde nel dare la notizia di quella che ha tutta l'aria di un'indagine assai imbarazzante, realizzata nella zona del Limosino (Francia centrale) in cui c'è la residenza di campagna, un «castello», dei coniugi Jacques e Bernadette Chirac.
Secondo Le Monde, gli inquirenti hanno consultato documenti nella sede dell'amministrazione provinciale (dipartimento) di cui la signora Chirac fa parte essendo stata eletta nel locale «parlamentino». Il giornale afferma che si tratterebbe «di un'inchiesta preliminare relativa al dissesto della compagnia aerea Euralair». Magistrati e poliziotti vogliono capire di più degli atti di «generosità» di cui avrebbero beneficiato nomi eccellenti della politica e delle istituzioni, tra cui appunto la first lady transalpina. Un'impressione rafforzata dal fatto che l'ex responsabile di Euralair, Alexandre Couvelaire, stato spesso considerato come un amico della famiglia presidenziale.
La task force degli inquirenti, giunti da Parigi in quel dipartimento agricolo della Francia centrale, avrebbe spulciato registri e documenti con l'intenzione di verificare se una serie di spostamenti della signora Chirac siano avvenuti o no a titolo gratuito. Negli anni scorsi il presidente Chirac fu al centro di una polemica per il modo con il quale aveva ottenuto alcuni biglietti aerei e nella magistratura serpeggiò il sospetto di finanziamenti illeciti.
Poi le indagini si sono arenate, sia per i chiarimenti forniti dall'Eliseo sia perché in Francia - in base alla Costituzione - le toghe non possono indagare sul capo dello Stato nel periodo in cui è al potere (e tantomeno possono interrogarlo a qualsivoglia titolo). Nel 2002 è stato lo stesso presidente Chirac a chiedere lumi su questo punto a un gruppo di esperti, che gli hanno fornito una risposta chiarissima: la magistratura deve fermarsi alle porte dell'Eliseo.
Adesso Le Monde scrive che «malgrado le gravi difficoltà finanziarie del gruppo Euralair, Alexandre Couvelaire avrebbe consentito alla signora Chirac di beneficiare di sei voli gratuiti, tra il giugno 1998 e l'aprile 1999, per un totale di 41.121 euro». Il quotidiano aggiunge che «la moglie del capo dello Stato si sarebbe recata nella località di Brive il giorno 8 luglio 1998 a bordo di un jet privato della compagnia allo scopo di assistere alla realizzazione della più grande frittata ai funghi porcini del mondo».
Se così fosse, bisognerebbe aggiungere che la frittata, in termini politici, è stata fatta da chi ha organizzato quel viaggio un po' alla leggera, col risultato di finire sotto le lenti della magistratura. Il condizionale è comunque d'obbligo perché lo stesso Le Monde aggiunge che «le verifiche effettuate dagli inquirenti non paiono essere state probanti».
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