«Offrire a Genova una connettività gratuita, moderna e funzionale». È questo l'obiettivo raggiunto, almeno in parte, dal Comune di Genova che festeggia diciassette nuove «zone» dove è possibile collegarsi gratuitamente per due ore a internet. Il progetto presentato dal sindaco Marta Vincenzi ha ufficializzato i locali, le strutture, le vie e le piazze che servite da più antenne (hot spot) permetteranno a chiunque si iscriva al sistema «Free Wi-Fi Genova» di connettersi scaricando fino a 300 Mb. «È vero. Abbiamo accumulato gravi ritardi rispetto ad altre città turistiche - si giustifica Marta Vincenzi -, ma possiamo dire che un punto importante oggi è stato raggiunto. Non siamo ancora alla fine del percorso, contiamo infatti di raggiungere entro l'anno 50 punti di connettività al servizio della collettività».
Un punto di partenza dunque, e non di arrivo rivolto ai residenti, ai giovani e soprattutto agli studenti delle sei biblioteche (Brocchi, Campanella, De Amicis, Lercari, Podestà e Berio), dove si pagano, unico caso, cinque euro l'anno per una navigazione illimitata. Cinque le piazze raggiunte dal servizio: Acquaverde - stazione Principe; De Ferrari; Matteotti; Montano - stazione Sampierdarena; Verdi - stazione Brignole e piazzale Kennedy - palazzina Q8. Sarà inoltre possibile collegarsi in via Croce e in via Sestri e in tre strutture: Informagiovani-ComuneInforma, Loggia di Banchi e nell'aeroporto al terminal Arrivi. Presso la direzione Sistemi Informativi e Città Digitale c'è una stazione di prova. Per registrarsi bisogna collegarsi alla rete wireless «FreeWiFiGenova» o avvalersi dell'indirizzo: https://selfcare.freewifigenova.it/owums/account/signup o del sito: www.comune.genova.it. Il progetto - realizzato dalla direzione Sistemi informativi e Città Digitale del Comune con la consulenza di Joy Marino e di Francesco Ballorino - inserisce Genova nel circuito nazionale «Free Italia Wi Fi»: l'iniziativa che garantisce l'accesso gratuito a internet a tutti i residenti sul territorio e anche a i suoi ospiti. L'adesione non ha comportato alcun esborso da parte dell'amministrazione: la copertura delle piazze è stata infatti finanziata con fondi europei mentre per gli ulteriori hot spot sono stati spesi 2mila euro. E: «di grandi possibilità di sviluppo» ha parlato ancora il sindaco.
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