(...) Un bel risultato per il Levante Ligure, dove le risorse economiche per le opere pubbliche non sono mai rilevanti. Chi ha finanziato tutte queste opere, si può chiedere un visitatore assente da Zoagli da una decina di anni? «Abbiamo amministrato con oculatezza il patrimonio che l'avvocato Gian Giacomo Vicini ha lasciato in eredità alla città; abbiamo investito tutti i soldi trovati nelle casse del Comune, cioè residui di bilancio - spiega Franco Rocca, sindaco dal 1999 al 2005 - accumulati dal 1979 fino al 2000 e mai spesi. Ci siamo impegnati per avere finanziamenti dal Ministero dei lavori pubblici, abbiamo ottenuto finanziamenti dalla Comunità Europea, dalla Regione Liguria e dalla Provincia di Genova, abbiamo cercato ed ottenuto sovvenzioni dalla Fondazione Carige e anche interventi di privati a scomputo di oneri edilizi».
Ma chi era l'avvocato Vicini? «Una persona di grande sensibilità, cultura e attaccamento alla sua terra, ha voluto lasciare in eredità il patrimonio di famiglia, perché fosse investito a favore di Zoagli e dei suoi cittadini. Nella sua vita si è sempre interessato al bene pubblico, è stato assessore e consigliere, a lui interessava che i cittadini avessero il sostegno dell'amministrazione. Ci ha lasciato ben 2 milioni e mezzo di euro in azioni, che noi, con una delibera del '98, abbiamo venduto e trasformato in moneta. L'eredità comprende anche molti beni immobiliari, di cui due edifici di una certa importanza architettonica. Per una inderogabile decisione testamentaria dell'avvocato Vicini, un palazzo deve essere completamente ristrutturato e deve diventare una struttura pubblica di rappresentanza dell'amministrazione comunale». Come è stato speso questo patrimonio? «Una parte in 9 opere di grande importanza, ma anche nella manutenzione straordinaria di tutti i beni immobiliari lasciati alla città. Abbiamo realizzato nuovi locali nella scuola Teramo Grasso e comprato attrezzature e arredo per la mensa scolastica, ampliato e costruito posteggi e strade in località San Ambrogio Mexi, lavori di restyling nei cimiteri di San Martino e di San Pietro. Abbiamo ampliato e dedicato, al filantropo cittadino, una piazza, oggi chiamata Largo Vicini. Nellultimo ventennio anche le amministrazioni comunali, con la loro parsimonia, hanno lasciato una bella eredità abbiamo trovato molti soldi e subito li abbiamo investiti in opere pubbliche».
Una giunta facile alla spesa, la vostra? «Abbiamo speso per investire e far fruttare soldi che, se fossero rimasti nelle casse delle banche, con la caduta della Borsa dopo l'11 settembre 2001 oggi avremo solo un terzo del capitale. Aver investito in opere di restyling è stata una buona politica, oggi abbiamo beni immobili rivalutati per il cambio delle lire in euro. Abbiamo fatto risparmiare i zoagliesi, perché con la stesura di bilancio 2004 è stato diminuita l'Ici per i residenti dal 4,5 per mille al 4,3 e lasciato invariato le imposte delle seconde case al 6 per mille. Otto anni fa, non bisogna dimenticarlo - conclude Rocca - Zoagli era la Cenerentola del Tigullio, poco conosciuta e considerata e ancor meno finanziata. Abbiamo reso funzionale e bella l'intera cittadina. In questi anni i beni immobiliari hanno aumentato il loro valore e oggi c'è un patrimonio rivalutato».
Come sarà investito l'ultima parte dell'eredità Vicini? La risposta la offre Rita Nichel, attuale sindaco di Zoagli. «Quattro mesi fa la signora usufruttuaria di questa parte dell'eredità è mancata, e per volere del avvocato Vicini, il patrimonio è diventato di proprietà del comune, abbiamo delegato un professionista che verifichi la consistenza dei beni, ne quantifichi il valore monetario e faccia anche una stima delle condizioni ambientali di ogni appartamento. Noi non abbiamo mai visitato gli alloggi, non sappiamo in che stato sono e se sono affittati o sfitti. Solo quando sarà fatta una valutazione globale di tutti i beni immobiliari possiamo decidere per quali scelte optare». Non solo. «La palazzina stile Liberty con annesso amplio giardino, fatta costruire dal padre dell'avvocato Gian Giacomo - spiega Nichel - dopo la completa ristrutturazione sarà aperta al pubblico, molte stanze saranno adibite a biblioteca, a musei e a opere sociali. Per prima cosa, abbiamo ristrutturato il tetto, per salvaguardare l'interno dello stabile, dopo la valutazione dei beni, si deciderà cosa fare».
Anche l'infermeria Conte Canevaro ha beneficiato delle eredità lasciate da altri filantropi zoagliesi. «Gian Battista Morello, avvocato nato e cresciuto nella nostra cittadina, ha sempre seguito la parte amministrativa di questo piccolo ospedale - racconta Marta Sanguineti, responsabile amministrativa - vari famigliari della famiglia Morello hanno soggiornato in questo nosocomio. Alla morte dell'avvocato, nel 1995, abbiamo avuto in eredità molti immobili che la nostra amministrazione ha venduto, realizzando 430 mila euro. Questo capitale è stato investito in questa struttura, possiamo dire che con Sandro Galli, presidente della precedente amministrazione dell'ente, sono stati ristrutturati molti locali che erano in disuso da parecchi anni. Oggi abbiamo una palestra di riabilitazione, una sala di ricreazione con accesso ad un ampio giardino, ci sono cucine efficienti e tutte le strutture rispettano le norme vigenti di sicurezza. Qualche anno fa anche Andrea Cichizzola, di professione ragioniere, ha lasciato in eredità il valore di 200 mila euro in moneta, anch'egli molto legato a questo nosocomio.
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