In zona tre il parlamentino più costoso della città

Alla fine anche quest’anno sono arrivati i conti. Ovvero la cifra totale spesa per le famose commissioni estive dal consiglio di zona 3. Quello che più volte è finito sulle pagine di questo giornale, come il parlamentino più «spendaccione» di tutte e nove le circoscrizioni cittadine. Quello che pur di intascare il gettone di presenza (46,50 euro a consigliere), è disposto a programma le proprie sedute persino nel mese più caldo e «festivo», ad agosto per l’appunto. Ma andiamo con ordine e partiamo dai numeri. In una nota si legge che i soldi usciti dalle casse del settore zona 3 per il solo mese di agosto 2009 sono 14.140,62 euro per diciotto sedute. Duemila e quattrocento in più rispetto ad agosto 2008, quando le riunioni erano state ventitrè. E pensare che proprio per evitare che si ripetesse la solita polemica, il parlamentino aveva votato a luglio una mozione in cui «si invitavano» i presidenti delle varie commissioni a programmare soltanto riunioni propedeutiche al primo consiglio utile, in grado cioè di sfornare delle proposte di delibera. Una specie di emendamento, per così dire, all’appello molto più netto sostenuto dall’opposizione di sospendere tout court le riunioni estive, salvo casi di estrema urgenza. Ma i temi all’ordine del giorno, erano davvero così «propedeutici» e da sviscerare necessariamente ad agosto? Eccone alcuni: storia ed origine della toponomastica di zona 3; organizzazione della conferenza sulle linee Mm; analisi delle iniziative del quarto trimestre.

«Le posso garantire che 3/4 di quelle riunioni hanno trovato felice sbocco con delle proposte - sbotta il presidente del consiglio di zona 3 Pietro Viola (An) -. Non è stato mica il sesso degli angeli». Sarà, ma quello forse non ci sarebbe costato 14mila euro.

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