Cronache

Open Arms torna alla carica: salvati 40 migranti nel Mediterraneo

La nave dell'ong spagnola, a cinque giorni dalla ripartenza da Porto Empedocle, torna a recuperare migranti nel Mediterraneo: la Open Arms potrebbe nelle prossime ore virare verso Italia o Malta

L'Open Arms quando era ancorata a Porto Empedocle
L'Open Arms quando era ancorata a Porto Empedocle

Torna di nuovo in mare la nave Open Arms, dell’omonima ong spagnola, e nelle scorse ore si rende protagonista di una nuova operazione di recupero di migranti non lontano dalle acque libiche.

A renderlo noto su Twitter è la stesso organizzazione, la quale afferma sul proprio canale social che nella notte ha fatto salire a bordo almeno 40 persone recuperati da un barcone in avaria che poco prima lancia l’sos.

Sempre secondo l’ong spagnola, tra i 40 salvati vi è anche un neonato. A conferma dell’operazione, Open Arms posta anche un video in cui si vede un barchino con i migranti a bordo i quali indossano già i giubbotti di salvataggio. La situazione sembra calma, poco dopo le immagini mostrano probabilmente la fase successiva al soccorso, con le persone all’interno della nave battente bandiera spagnola

Si notano, in particolare, alcuni bambini avvolti da delle coperte in un ambiente coperto da alcuni teli blu.

La Open Arms torna in mare pochi giorni fa, dopo essere rimasta ancorata per più di un mese all’interno del porto di Porto Empedocle. Qui giunge a fine agosto, al termine di quello che può essere definito come l’ultimo braccio di ferro tra il governo gialloverde, che entra in crisi proprio in quelle settimane, ed un’organizzazione non governativa.

Il caso diventa mediatico e politico dopo il no, dovuto alle norme previste dal nuovo decreto sicurezza bis di recente approvazione, da parte dell’allora ministro dell’Interno Matteo Salvini all’ingresso della Open Arms in Italia.

L’ong spagnola si vede però sospendere questo divieto dal Tar del Lazio, con la nave che entra in acque territoriali italiane ma che non può accedere all’interno del porto di Lampedusa. La svolta in quel caso arriva il 20 agosto, proprio nel giorno delle dimissioni di Giuseppe Conte dalla guida del suo primo governo.

Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio vola a bordo della nave e, dopo un’ispezione, decide di porre sotto sequestro l’imbarcazione per via delle condizioni igienico sanitarie riscontrate, con la Open Arms che può quindi sbarcare i migranti in Italia.

Successivamente il mezzo viene portato sotto sequestro a Porto Empedocle, un sequestro che dura poco ma la cui fine non determina la ripartenza della nave dallo scalo agrigentino per via di un fermo della Guardia Costiera.

Il resto appartiene alla cronaca delle scorse ore ed alla strettissima attualità: la Open Arms riprende la navigazione ed ora ha a bordo 40 migranti.

Verosimilmente nelle prossime ore si dirigerà tra Italia e Malta, con il nuovo governo Conte alle prese quindi con un possibile nuovo caso riguardante le Ong.

Fino ad oggi, da quando l’esecutivo giallorosso è in sella, nelle due occasioni in cui navi delle organizzazioni chiedono di entrare (in entrambi i casi si tratta della Ocean Viking dell’ong Sos Mediterranée) da Roma arriva il via libera.

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