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"Stop al limite dei 30 km/h". La mossa del governo contro la follia della sinistra green

Il viceministro Bignami anticipa la linea dura: "Pronti a disapplicare le delibere del Comune". La direttiva sulle zone a 30 chilometri orari arriverà in settimana

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La volontà del governo è ben scolpita: mettere un freno non agli automobilisti (costringendoli a ritardi e a imbottigliarsi nel traffico infinito) ma a una delle ultime follie di una sinistra che si professa green ma che nei fatti ha perso il contatto con la realtà quotidiana. L'esecutivo di centrodestra è pronto dunque a intervenire sul limite dei 30 km/h che di recente ha scatenato la bufera contro il Comune di Bologna: l'ambiente e la sicurezza stradale rappresentano senza alcun dubbio una priorità, ma le misure intraprese devono sempre restare agganciate al sacrosanto buonsenso scongiurando così i deliri rossi.

A confermare la linea dura del governo è stato Galeazzo Bignami di Fratelli d'Italia, il quale ha fatto sapere che entro questa settimana verrà partorita la direttiva sulle zone a 30 chilometri orari. Il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, intervistato dal Corriere della Sera, ha anticipato che il dicastero è determinato nel portare avanti una posizione che poggia su un principio elementare: basarsi su quanto afferma la legge. "Bisogna motivare ogni singola modifica dei limiti di velocità", ha dichiarato.

Nelle ultime ore è circolata la voce secondo cui il Comune di Bologna potrebbe scegliere di tirare dritto, mantenendo il limite dei 30 km/h sul 70% delle strade cittadine. Indiscrezione improbabile o ipotesi concreta? Sta di fatto che Bignami a tal proposito ha utilizzato toni duri e, senza ricorrere a mezzi termini, ha messo le mani avanti avvertendo sulle conseguenze che il dicastero potrebbe adottare: "Decideranno di mettersi contro la legge e il ministero non potrà fare altro che disapplicare le delibere del Comune".

Il viceministro del Mit ha inoltre puntato l'attenzione sul disorientamento figlio di un periodo iniziale che ha visto gli automobilisti fare i conti con un limite assai criticato. Non a caso per Bignami dietro si naconde un messaggio che il sindaco Matteo Lepore vuole veicolare: promuovere la narrazione della città più progressista d'Italia. "Su questo si gioca una partita tutta sua a livello nazionale. Ma è lui a penalizzare la città", ha aggiunto l'esponente di FdI.

In tutto questo la solita sinistra rivendica il proprio atteggiamento e offre sul piatto delle prove una serie di numeri: da lunedì 15 a domenica 28 gennaio sulle strade urbane di Bologna si sono verificati in totale 94 incidenti, di cui 63 con feriti e 31 senza feriti; nello stesso periodo del 2023 gli incidenti ammontavano a 119, di cui 77 con feriti, 41 senza e uno mortale. Nello specifico si parla di -21% di incidenti totali, -18,2% di incidenti con feriti, -24,4% di incidenti senza feriti e un morto in meno. Ma anche sul fronte dei dati è arrivato il monito di Bignami, secondo cui è "un po' pretestuoso" sostenere che gli incidenti siano calati del 21%: il viceministro ha inoltre osservato che il sindaco avrebbe dovuto spiegare prima quali erano i dati e le statistiche alla base dei nuovi limiti di velocità.

Evidentemente il fronte rosso non è ancora consapevole del fatto che è un'illusione ritenere che l'imposizione di limiti massimi di velocità più bassi del normale possa essere la vera soluzione al problema.

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