Cronache

"A Pamela strappate le viscere". Spunta l'ombra del rito voodoo

Nella casa degli orrori trovati gli abiti sporchi di sangue. Secondo il Tempo, dal corpo fatto a pezzi mancano viscere e cuore. L'ombra del rito tribale

"A Pamela strappate le viscere". Spunta l'ombra del rito voodoo

Si chiama Innocent Oseghale, lo spacciatore nigeriano fermato per l'omicidio di Pamela Mastropietro. Su di lui pendono tutti i sospetti per la morte della ragazza romana il cui cadavere fatto a pezzi e chiuso in due trolley. I borsoni sono stati rinvenuti mercoledì lungo una strada di campagna nei pressi di Pollenza, vicino a Macerata. Su come la 18enne è finita lì ora emergono particolari inquietanti. Secondo il Tempo, infatti, starebbe emergendo il sospetto che si sia trattato di "un rito tribale".

Il 29enne Innocent Oseghale ha precedenti per spaccio e un permesso di soggiorno scaduto. Vive in via Spalato 124, a Macerata, la strada in cui è stata vista, per l'ultima volta da viva, Pamela. Le telecamere di sorveglianza lo hanno immortalato insieme alla giovane e, in casa sua, gli inquirenti hanno trovato gli indumenti, sporchi di sangue, che la ragazza indossava quando è scomparsa, e lo scontrino di una farmacia, poco distante dove, lo stesso giorno, aveva acquistato una siringa. Un testimone, anche lui nigeriano, ha visto, la notte del 30, il nigeriano mentre trasportava i due trolley all'interno dei quali è stato ritrovato il cadavere mutilato della giovane.

Contro Oseghale ci sono prove, dunque inoppugnabili. Tanto che ora dovrà rispondere delle accuse di omicidio, vilipendio, soppressione e occultamento di cadavere. Ma l'orrore non è ancora finito. Dai primi riscontri, pubblicati oggi dal Tempo, è emerso che, prima di essere stato fatto a pezzi il cadavere di Pamela sarebbe stato martorizzato. Oltre alle ferite riscontrate sugli arti tranciati, sarebbero poi sparite le viscere e il cuore. Quest'ultimo particolare spingerebbe gli inquirenti a ipotizzare il rito voodoo. "Spero e prego che giustizia sia fatta - si è sfogata su Facebook la madre della 18enne, Alessandra Verni - quello che le hanno fatto è indescrivibile è così crudele che spero di vederli soffrire lentamente, fino alla morte". Dopo aver fatto a pezzi il cadavere, sempre secondo il Tempo, Innocent Oseghale si sarebbe "sciacquato minuziosamente" le mani con la candeggina per far perdere ogni traccia del dna della giovane.

Prima della scomparsa Pamela, originaria di Roma e con problemi di tossicodipendenza, era fuggita dalla comunità terapeutica Pars, di Corridonia, nel Maceratese, dove era ospite dallo scorso ottobre proprio per disintossicarsi. Restano da chiarire le cause della morte della giovane. E saranno gli esami tossicologici, i cui risultati arriveranno nei prossimi giorni, a stabilire se si sia trattato di un decesso per overdose, o se sia stata uccisa per motivi ancora ignoti. Intanto proseguono gli accertamenti all'interno dell'appartamento dove il corpo della ragazza è stato, con tutta probabilità, sezionato da Oseghale.

E chi indaga non esclude che ci siano altre persone coinvolte.

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