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"Lavoriamo 24 ore su 24, aiuti a chi ha avuto perdite"

Un sopralluogo in elicottero sulle terre devastate e una serie di incontri in prefettura tra colleghi di governo (Salvini), amministratori e soccorritori

"Lavoriamo 24 ore su 24, aiuti a chi ha avuto perdite"

Un sopralluogo in elicottero sulle terre devastate e una serie di incontri in prefettura tra colleghi di governo (Salvini), amministratori e soccorritori. Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi è rientrato ieri sera a Roma dopo due giornate di lavoro in Emilia Romagna, precedute dalla missione di mercoledì. Appare ancora scosso. «Situazione drammatica, spettacolo doloroso. La prima cosa è pensare all'incolumità e alla salvezza delle persone, poi il governo penserà a tutto quello che viene dopo» ha mormorato ieri sera prima di ripartire.

Ministro Piantedosi, come prefetto di carriera ha vissuto molte emergenze. A quale evento del passato potrebbe essere paragonata l'apocalisse in Emilia Romagna?

«Ogni emergenza è una storia a sé. Ciò che ha impressionato in Emilia Romagna sono state la persistenza e l'intensità delle precipitazioni che hanno colpito territori già saturi per le piogge abbondanti dei giorni precedenti, con conseguenze devastanti: decine di fiumi e corsi d'acqua esondati, centinaia di fenomeni franosi e di strade interrotte, alcune completamente da rifare perché distrutte, migliaia di persone evacuate e un sistema economico in gravissime difficoltà. Una situazione catastrofica che mi ha impressionato quando ho sorvolato le zone colpite con un elicottero dei Vigili del Fuoco e che mi ha ricordato la grave alluvione del 1994 in Piemonte per l'esondazione del Po e Tanaro».

Ha incontrato i soccorritori e gli amministratori in prefettura a Bologna. Si può già stilare un bilancio definitivo?

«Il mio pensiero e la mia vicinanza va innanzitutto alle famiglie delle persone che hanno perso la vita. Per quanto riguarda la conta dei danni bisognerà aspettare che l'acqua si ritiri, anche se già comunque emergono perdite ingenti per il sistema economico. Abbiamo ancora migliaia di sfollati e gli interventi di assistenza alla popolazione proseguono 24 ore su 24, grazie a tutte le forze in campo.

La macchina dei soccorsi quanto ha funzionato da uno a cento?

«In una situazione estremamente difficile la macchina dei soccorsi ha funzionato con grandissima efficacia. Tutti hanno fatto e stanno facendo uno sforzo straordinario. C'è da essere orgogliosi della professionalità e della generosità dimostrata per l'ennesima volta da tutte le donne e gli uomini impegnati senza sosta per soccorrere le migliaia di persone in gravissimo pericolo e bisognose di aiuto. Sul territorio continuano ad operare la Protezione civile nazionale e regionale, i vigili del fuoco, la Guardia costiera, le forze di polizia e le forze armate, le organizzazioni di volontariato, insieme al personale delle società dei servizi essenziali. Nelle Prefetture di Ravenna, Bologna, Forlì-Cesena e Modena i prefetti hanno immediatamente attivato i centri di coordinamento dei soccorsi».

Anche in questa emergenza il lavoro dei vigili del fuoco si è dimostrato fondamentale.

«Ho in tante occasioni evidenziato come il Corpo nazionale dei vigili del fuoco rappresenti un orgoglio nazionale. Anche in questa emergenza ha dimostrato una tempestiva ed efficace capacità di intervento con tutte le sue diverse componenti tecniche, soccorrendo e mettendo in salvo centinaia di persone. Sin dall'inizio è stato attivato al Viminale il centro operativo nazionale. fPiù di 4.000 sono stati gli interventi dallo scorso 16 maggio con l'impiego di elicotteri, natanti, anfibi e droni. Uno sforzo operativo per il quale voglio ringraziare i 1200 vigili del fuoco provenienti da tante regioni italiane che sono in prima linea e vicini alle persone in grandissima difficoltà».

L'emergenza sfollati è drammatica. Sono molte le famiglie che hanno perso definitivamente la propria casa?

«Il patrimonio abitativo ha subito sicuramente danni la cui entità verrà al più presto accertata al termine della prima emergenza. In alcuni casi si è proceduto con ordini di sgombero per motivi precauzionali. Molti cittadini hanno ottenuto ricovero da amici e parenti. Ad altri è stata assicurata una prima sistemazione anche aprendo alcuni centri di accoglienza. Si tratta di soluzioni temporanee. Si sta lavorando per liberare case e strade dal fango. Chi ha subito perdite enormi e sta vivendo ore drammatiche sarà aiutato».

Il comparto produttivo è in ginocchio. È possibile quantificare la perdita economica e individuare le filiere quasi azzerate?

«È ancora presto per fare un bilancio, soprattutto per quanto riguarda i danni ai beni materiali. Ci saranno aiuti adeguati, puntuali, efficaci. La Romagna ripartirà con il sostegno del governo e di tutta l'Italia».

L'opposizione protesta, prima per la presenza della premier Giorgia Meloni al G7 in Giappone, poi per il presunto ritardo della convocazione del Cdm, previsto domani. Polemiche strumentali o il governo avrebbe dovuto accelerare?

«Sono polemiche strumentali. Il governo con tutti i suoi ministri dall'inizio dell'emergenza si è mosso per dare risposte concrete ai territori devastati. Si è registrata la piena collaborazione e unità di intenti tra l'esecutivo, la regione Emilia Romagna e tutte le istituzioni coinvolte e impegnate. Ho partecipato a riunioni presso il Centro operativo della Protezione civile regionale e il Centro di coordinamento dei soccorsi attivato dalla prefettura di Bologna e non ho mai registrato nessuna polemica. Anzi. Tutti i miei colleghi di governo si sono subito mobilitati e abbiamo fatto squadra. Il presidente Meloni è stata sempre in costante contatto con i ministri, coordinando l'attività di governo anche dall'estero. Stava partecipando a un summit internazionale importantissimo e ha anticipato il rientro in Italia per recarsi nelle zone colpite».

Nella tragedia una nota positiva è rappresentata dalla straordinaria opera dei soccorritori e di molti giovani volontari. Quale storia l'ha colpita di più?

«Impossibile scegliere una sola storia. La generosità e la solidarietà a cui stiamo assistendo è incredibile. Tantissimi i volontari, spesso giovani, che, con stivali e badili, stanno dando una mano per liberare dal fango abitazioni, cantine e vani allagati ma anche per portare cibo e coperte. Alcuni agricoltori hanno accettato di far allagare i propri campi per salvare Ravenna. I cittadini che si sono messi a lavorare con i propri escavatori e trattori per rafforzare gli argini. L'Italia è più bella di come spesso viene raccontata».

Gli emiliani e i romagnoli hanno sempre rappresentato un esempio per il nostro Paese. Quando riavranno il loro tradizionale sorriso?

«Non glielo leverà niente e nessuno. L'immagine dei giovani scesi in strada a spalare il fango intonando Romagna mia ne è la conferma. Ho avuto il privilegio nella mia vita di lavorare in questa meravigliosa terra e ne conosco valori e punti di forza.

I romagnoli stanno dimostrando coraggio e dignità e saranno loro, insieme allo Stato, i principali protagonisti della ripresa dopo questa drammatica alluvione».

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